Vis Pesaro (3-4-1-2): Vukovic, Coppola, Bove, Zoia, Palomba, Pucciarelli, Paganini, Coppola, Cannavò, Di Paola, Okoro, Nicastro. In panchina: Munari, Tatò, Tonucci, Nina, Molina, Rabbini, Ceccacci, D’Innocenzo, Obi, Gambino, Forte, Orellana, Peixoto. Allenatore: Roberto Stellone
Pescara (4-3-3): Plizzari, Pierozzi, Brosco, Pellacani, Crialese, Valzania, Squizzato, Dagasso, Bentivegna, Vergani, Cangiano. In panchina: Saio, Profeta, Giannini, Meazzi, Merola, Tonin, Tunjov, Zeppieri, Ferraris, Staver, Moruzzi, Saccomanni, Mulè. Allenatore: Silvio Baldini.
Reti: 61’ Okoro
Arbitro: Domenico Castellone della sezione di Napoli.
Espulso: Squizzato
Si ferma a Pesaro, nel lunch-match domenicale, la striscia di imbattibilità del Pescara “magico” di Baldini, che incappa in una giornata storta e nella prima sconfitta stagionale.
Partita a ritmi ed emozioni alti fin dai primi giri d’orologio. Al 2’ i padroni di casa sfiorano traversa e vantaggio immediato con Cannavò. Al 4’ Vukocic deve neutralizzare un tiro-cross insidioso di Pierozzi e al 6’ è Bentivegna a sfiorare il palo con un destro a incrociare. Al 7’, invece, è ancora della Vis Pesaro, con Okoro, l’occasione per sbloccare il risultato ma Plizzari si oppone. Dopo l’avvio shock, la partita rientra nei ranghi, ma solo per poco: con 2 gialli rimediati tra 18’ e 24’, Squizzato viene espulso e al Pescara tocca un’ora in dieci. Ma la squadra di Baldini non molla e al 33’ Vukocic deve volare per togliere dalla traversa l’incornata potente di Pierozzi su corner. Vukocic trema ancora su calcio piazzato al 43’, ma sulla punizione di Squizzato non arriva la deviazione sottoporta e la palla scorre davanti al palo.
Come chiude il primo, così il Pescara apre il secondo tempo, attaccando, con una serie di occasioni ravvicinate. Al 53’, in particolare, Vukocic devia in angolo un mancino di Dagasso con un intervento notevolissimo. Al 54’, invece, in mischia, la palla non supera completamente la linea di porta e Brosco lamenta un fallo in pena area, ma l’arbitro Castellone fa proseguire. Il forcing, però, non premia i biancazzurri che al 61’ si “ricordano” di essere con l’uomo in meno: palla in profondità per Okoro che scappa via e beffa Plizzari in pallonetto. Dalle parti di Vukovic, comunque, l’aria rimane tesa e il portiere pesarese continua a sudare, come per il tuffo a sventare la bomba dal limite di Pierozzi al 79’. L’insistenza pescarese procede e all’84 c’è un nuovo rigore reclamato per un contatto su Tunjov. Attacca sempre e solo il Pescara e all’87’ Dagasso va volare ancora Vukocic a sventare in angolo. Poi, sul corner, Pierozzi spara a botta sicura ma trova un difensore a murare proprio sulla linea. Il Delfino è sbilanciato in avanti e presta il fianco, all’88’, ai lanci lunghi pesaresi, ma Nicastro non inquadra la porta di Plizzari sul colpo di testa ravvicinato. L’assalto finale del Pescara si scontra con l’arrocco pesarese e il colpo di testa di Merola si infrange persino sulla faccia del portiere, che si immola fortuitamente per salvare il risultato finale.
Immeritata la sconfitta del Pescara: la squadra di Baldini, che recrimina tanto verso l’arbitro, ha performato ancora una volta molto bene, nonostante l’inferiorità numerica per tre quarti di gara. La vetta resta del Delfino, anche se il margine è ora minimo, seppur il recupero della partita con il Milan Futuro conservi 3 punti potenziali di distacco da aggiungere.