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Teramo, vicenda Mote: preoccupazione per gli stipendi dei lavoratori

Nota critica e preoccupata dei sindacati

Il nuovo sequestro a carico del Mote crea allarme tra i lavoratori. A sottolinearlo, in una nota, sono Mauro Pettinaro della Cgil, Andrea De Amicis della Cisl e Primo Cipriani della Uil.

Una notizia arrivata sui telefonini dei lavoratori senza alcun avvertimento alle organizzazioni sindacali che in questi mesi, per senso di responsabilità e per la tutela dei lavoratori, si erano messi a disposizione circa le soluzioni circa le difficoltà aziendali. Si parla, inoltre, anche degli stipendi e di una soluzione per pagare gli stessi che non appare chiara.

“Apprendiamo con stupore, però, che sono oramai mesi che si continuano a verificare interlocuzioni
spesso e volentieri difficilmente comprensibili e soprattutto che non seguono una linea di indirizzo
chiara e precisa”, si legge in una nota. “Avevamo chiesto la definizione degli appalti riguardo gli organigrammi dei vari Comuni della Provincia di Teramo dove il Mote ha in gestione il servizio di igiene urbana, ma ad oggi ancora niente.

Gli organigramma dei dipendenti servono soprattutto per le tutele dei lavoratori che, qualora
dovessero sorgere problemi di varia natura, hanno nelle clausole di salvaguardia sociale la garanzia
della stabilità occupazionale. Clausole che però hanno necessità di chiarezza dell’operatività dei
lavoratori negli appalti. Altre preoccupazioni derivano dalla gestione delle ferie e dal mancato
ricevimento della quattordicesima mensilità (che manca oramai da circa 3 anni). In questo scenario ci
sembra lampante la preoccupazione anche in vista della discussione che aleggia da diversi mesi circa
un’ipotesi di fusione con la Team, l’azienda gestore dell’igiene urbana del Comune di Teramo e
Montorio, e gli eventuali rischi.

Avevamo chiesto nell’ultimo incontro chiarezza e trasparenza riguardo le interlocuzioni con le organizzazioni sindacali, invece continuiamo ad assistere ad un’interlocuzione unilaterale riguardo le comunicazioni attinenti al destino economico e occupazionale dei lavoratori, condivise solo quando si tratta delle gestioni aziendali.

Non abbiamo iniziato, come organizzazioni sindacali, ad avere manie di protagonismo mediatica o cerchiamo sovraesposizione, lo testimonia la mancanza di comunicati stampa sul Mote da parte degli stessi Sindacati scriventi.

Ma ora è necessario ribadire quanto avevamo detto all’ultimo incontro: così non va e soprattutto ora diciamo anche pubblicamente che qualunque scelta, qualunque decisione aziendale, soprattutto in momenti come questi, dev’essere condivisa con i lavoratori e le Organizzazioni Sindacali che li rappresentano, per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del Mote e per la eventuale presente o futura tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della Team.

Chiediamo da subito un incontro nella speranza che, come avviene in tutte le aziende del nostro
territorio, sia possibile farlo con confronti e interlocuzioni private, senza dover ricorrere a
comunicati stampa in cui si richiama la direzione aziendale ad un’attenzione maggiore verso
lavoratori e Organizzazioni Sindacali”.

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