Alba Adriatica, pioppi del lungomare. La sindaca: ecco cosa dice l’ufficio fitopatologico
La posizione della Casciotti in replica alle esternazioni del Comitato
Di fronte agli attacchi, quasi quotidiani sulla questione dei pioppi del lungomare Marconi di Alba Adriatica, e in attesa del sopralluogo ispettivo della Soprintendenza, la sindaca Antonietta Casciotti ha diffuso, sui canali social, una nota. E lo ha fatto per chiarire i termini dell’indagine svolta dall’ufficio Fitosanitario regionale e la ricostruzione del comitato provinciale di tutela del verde pubblico.
“Il neo-comitato per la Tutela del Verde Pubblico Provinciale diffonde a mezzo social una propria interpretazione, ritengo inesatta, del parere ricevuto dall’Ufficio Tutela Fitosanitaria Regionale, facendo intendere ai cittadini che, dall’ispezione visiva, i pioppi presenti sul lungomare siano in salute, tranne qualche esemplare, e lasciando dedurre, o deducendo, che le analisi agronomiche delle quali l’Ente si è dotato dal 2022 siano smentite dall’Osservatorio Fitopatologico abruzzese”, spiega la sindaca.
“E’ 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗲 𝗮𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝗶 𝗰𝗼𝗻d𝗼𝘁𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗜𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗙𝗶𝘁𝗼𝘀𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 𝘀𝗼𝗻𝗼 state focalizzate 𝘀𝘂𝗹𝗹’𝗲𝘀𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝘃𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 eventuale 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝘀𝗶𝗻𝗴𝗼𝗹𝗼 𝗽𝗮𝘁𝗼𝗴𝗲𝗻𝗼 regolamentato – 𝗹’𝗔𝗻𝗮𝗽𝗹𝗼𝗽𝗵𝗼𝗿𝗮 𝗚𝗹𝗮𝗯𝗿𝗶𝗽𝗲𝗻𝗻𝗶𝘀 𝗼 𝘁𝗮𝗿𝗹𝗼 𝗮𝘀𝗶𝗮𝘁𝗶𝗰𝗼 – la cui presenza era stata ripetutamente segnalata nella Regione Marche, rappresentando, pertanto, un fattore di rischio anche per la Provincia di Teramo.
Come riferito dallo stesso Ufficio Tutela Fitosanitaria, 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗶𝘀𝗽𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗲𝗺𝗲𝗿𝗴𝗲𝘃𝗮𝗻𝗼 𝘀𝗶𝗻𝘁𝗼𝗺𝗶 𝗮𝗳𝗳𝗲𝗿𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗮𝗹𝗹’𝗔𝗻𝗮𝗽𝗹𝗼𝗽𝗵𝗼𝗿𝗮 𝗚𝗹𝗮𝗯𝗿𝗶𝗽𝗲𝗻𝗻𝗶𝘀, 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗵𝗲 “𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗶 𝗲𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗮𝗿𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝘀𝗼𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗮𝗱 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗲 𝗯𝗿𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲, 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗱𝘂𝗰𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗮 𝘀𝗶𝗻𝘁𝗼𝗺𝗶 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝗿𝗶𝗲”.
Inoltre, l’Ufficio Tutela Fitosanitaria ribadiva che “𝗻𝘂𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗶 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗱𝗶𝗿𝗲 𝗿𝗶𝗴𝘂𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗳𝗶𝘁𝗼𝗽𝗮𝘁𝗶𝗲, 𝗻𝗼𝗻 𝗿𝗶𝗹𝗲𝘃𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶 𝗮𝗹𝗹’𝗶𝘀𝗽𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘃𝗶𝘀𝗶𝘃𝗮, 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗾𝘂𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗿𝗼𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝗶𝗼𝗽𝗽𝗶 𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗶𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗶 𝗼𝗰𝗰𝗼𝗿𝗿𝗼𝗻𝗼 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗳𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗮𝗴𝗶𝗻𝗶”, non di sua competenza.
Occorre quindi specificare che la nota suddetta, che il Neo-Comitato Tutela del Verde Pubblico Provinciale vuol far apparire come opposta rispetto alle valutazioni agronomiche acquisite dal Comune di Alba Adriatica, in realtà è volta alla 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲 𝘃𝗲𝗿𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗼 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗳𝗶𝗰𝗼 𝗽𝗮𝘁𝗼𝗴𝗲𝗻𝗼 (𝗔𝗻𝗼𝗽𝗹𝗼𝗽𝗵𝗼𝗿𝗮 𝗴𝗹𝗮𝗯𝗿𝗶𝗽𝗲𝗻𝗻𝗶𝘀, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗱𝗲𝘁𝘁𝗼) – parassita oltretutto mai riscontrato nemmeno nelle perizie agronomiche del progetto e condotte da “Res Agraria”.
𝗟𝗼 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗼 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲, 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼, 𝗿𝗶𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮 𝗮𝗱 𝗮𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝗶 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗳𝗶𝗰𝗵𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗶𝗮𝗻𝘁𝗲, 𝗰𝗶𝗼𝗲̀ 𝗮𝗱 𝗮𝗻𝗮𝗹𝗶𝘀𝗶 𝗯𝗶𝗼-𝘀𝘁𝗮𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲, suggerendole anche nella risposta inoltrata al Comitato, nella quale “consiglia l’esecuzione di specifiche indagini tecniche volte ad avere una indicazione circa la stabilità delle piante stesse”; 𝗶𝗻𝗱𝗮𝗴𝗶𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘀𝘁𝗿𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗹’𝗘𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗵𝗮 𝗴𝗶𝗮̀ 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗲𝘀𝗲𝗴𝘂𝗶𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗼 𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁’𝗼𝗿𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗮𝗹𝗯𝗲𝗿𝗮𝘁𝘂𝗿𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶.
𝗟’𝗘𝗻𝘁𝗲 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲 𝘀𝗶 𝗲̀ 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗺𝗼𝘀𝘀𝗼 𝗮𝗰𝗰𝗲𝗿𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗮𝗹𝗯𝗲𝗿𝗮𝘁𝘂𝗿𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶, 𝗰𝗼𝗻 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮𝗴𝗿𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗹𝗯𝗲𝗿𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗹𝗯𝗲𝗿𝗼 (𝗻𝗲𝗹 𝟮𝟬𝟮𝟮, 𝟮𝟬𝟮𝟯 𝗲 𝟮𝟬𝟮𝟰), 𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹’𝗮𝗱𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗲 𝗺𝗲𝘁𝗼𝗱𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗲 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝗱𝗮𝗴𝗶𝗻𝗲 – 𝘃𝗶𝘀𝗶𝘃𝗲 𝗩𝗧𝗔 𝗲 𝘀𝘁𝗿𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗶 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗻𝗱𝗿𝗼𝗱𝗲𝗻𝘀𝗶𝗺𝗲𝘁𝗿𝗼, strumento che consente determinare la densità del legno, individuare anomalie nel fusto, stimare l’estensione delle carie ed evidenziare la presenza di alterazioni interne anche quando queste non sono rilevabili attraverso un’ispezione esterna – 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼, 𝗾𝘂𝗶𝗻𝗱𝗶, 𝗰𝗼𝗻 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘃𝗶, 𝗲 𝗺𝗶𝘀𝘂𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝘁𝗲𝗰𝗻𝗶𝗰𝗵𝗲, 𝗻𝗲𝗹 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗳𝗮𝘀𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗹𝗶 𝗮 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗲𝘀𝗲𝗰𝘂𝘁𝗶𝘃𝗲.
Tutto, quindi, dipende da come questa vicenda la si vuol raccontare ai cittadini, in effetti”.