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Chieti

Chieti, cittadella giudiziaria. Sindaco e Febo: “Città ignorata se passerà il progetto del San Camillo”

“Inaccettabile che si scelga senza coinvolgere l’Amministrazione comunale e contro il volere dell’Assise pubblica”

Chieti. “Nonostante la mozione approvata dal Consiglio comunale il 5 agosto scorso per realizzare la Cittadella giudiziaria in centro città, passata senza i voti solo di Fratelli d’Italia e nonostante pure la missiva inviata dal Comune al Ministero della Giustizia con la richiesta di una risposta in merito al progetto proposto dall’Amministrazione all’interno del centro storico cittadino, abbiamo appreso stamattina e per di più a mezzo stampa che invece ci sarebbe sì del Ministero, ma per il progetto che trasloca gli uffici giudiziari all’interno dell’ex complesso dell’ospedale pediatrico San Camillo, un’ipotesi non solo molto più costosa, ma anche strutturalmente più complessa da realizzare di quella del Comune. Se davvero esiste già un accordo con la Asl 2 in tal senso che di fatto ignora Amministrazione e Consiglio, tocca prendere atto che come al solito i poteri “forti” prevalgono sulla ragionevolezza, relegando un’istituzione che elabora una proposta per evitare l’ennesimo svuotamento del centro storico, non solo all’angolo, ma al tappeto di un match evidentemente nemmeno tentato e non per causa nostra”, così il sindaco Diego Ferrara e il presidente del Consiglio comunale Luigi Febo, che si erano fatti promotori del progetto più centrale, presentandolo solo pochi mesi fa a un tavolo interistituzionale e inviandolo al Ministero per la valutazione della fattibilità.

“Non solo il Ministero non ci ha degnato di una risposta, ma veniamo a sapere dai giornali che invece si sta ragionando fattivamente su tutt’altro fronte e a nostra insaputa – rimarcano i due amministratori – , se ciò accadrà davvero (aspettiamo la relativa fattibilità), allora accadrà anche che il centro di Chieti sarà spogliato dell’ennesimo baluardo istituzionale e ridotto a un sistema di scatole vuote e ciò per mano governativa. E questo a solo vantaggio del soggetto proprietario del complesso, la Asl, che così potrà colmare parte dell’imponente deficit milionario prodotto, con introiti da parte del Governo! Oltre alla scortesia istituzionale di non essere informati e considerati, cosa a cui come amministrazione di centrosinistra siamo da quattro anni ormai abituati, ci duole che nelle scelte che si ripercuoteranno sul futuro del Comune di Chieti e anche sulla organizzazione della mobilità e dei servizi, l’unica voce che sia mancata sia proprio quella di chi governa la città, che ha un rapporto costante e diretto con la comunità quotidianamente e che sta cercando di costruire per Chieti, nonostante il dissesto e indicibili difficoltà, un futuro diverso di quello di una città-dormitorio”.

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