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Abruzzo

Sandro Mariani lancia l’allarme per la prossima chiusura Centro di recupero della fauna selvatica

Abruzzo. “Ho appreso con viva preoccupazione dagli organi di stampa specializzata della prossima chiusura del CRAS – Centro Recupero della Fauna Selvatica gestito dai Carabinieri Forestali di Pescara, una scelta che sarebbe dovuta alla mancanza di risorse e di personale che ha reso insostenibile la sua operatività dopo che negli ultimi anni i responsabili della struttura sono stati già costretti a ridurre il proprio servizio con turni di chiusura nei fine settimana” dichiara il Presidente della Commissione Vigilanza del Consiglio Regionale d’Abruzzo Sandro Mariani.

 

“Questa chiusura apre una serie di quesiti sul futuro della fauna selvatica abruzzese e su di un territorio che ospita tante specie animali selvatiche ed una ricca biodiversità” prosegue Mariani nel suo doppio ruolo di Consigliere Regionale e di Veterinario che, quotidianamente, ha a che fare con i problemi legati al mondo animale. “In particolare mi chiedo, a questo punto, dove verranno portati gli animali soccorsi in Abruzzo? In che struttura verranno curati? Chi coordinerà il primo intervento e il trasporto di animali feriti dopo incidenti stradali, cadute dal nido o ferite riportate a causa di attività illecite come il bracconaggio senza la regia attenta degli operatori del CRAS?”.

“In queste settimane l’opinione pubblica abruzzese si è mobilitata contro l’abbattimento dei cervi voluto dalla Regione a guida centrodestra, ma questa notizia desta forse anche maggiore preoccupazione per la nostra collettività! Pensate ai tanti animali selvatici feriti che senza un centro di riferimento rischiano di rimanere in condizioni drammatiche, abbandonati agonizzanti alla loro sorte!” conclude il Presidente della Commissione Vigilanza. “Invito la Regione Abruzzo e gli assessori competenti a scongiurare la chiusura della sede pescarese del CRAS mettendo a disposizione fondi ad hoc dalla Legge Regionale di Stabilità 2024 e coordinandosi con le autorità preposte affinché si trovi la migliore soluzione possibile per non lasciare la “regione dei parchi” e polmone verde d’Europa senza il suo Centro Recupero della Fauna Selvatica”.

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