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Pescara

Omicidio Albi, in aula la ricostruzione della rapina in cui fu presa la pistola dell’agguato

Pescara. Nuova udienza, oggi dinanzi alla Corte d’Assise a Chiet, del processo sull’omicidio dell’architetto Walter Albi e il ferimento di Luca Cavallito, avvenuti in un bar sulla Strada Parco a Pescara il primo agosto 2023.

Al banco degli imputati Mimmo Nobile, presunto killer, il suo presunto fiancheggiatore Maurizio Longo, entrambi detenuti, e il presunto mandante Natale Ursino, attualmente in stato di libertà.

Udienza odierna dedicata alla ricostruzione del giorno della rapina al centro agroalimentare di Cepagatti, commessa l’11 luglio del 2022, per la quale Longo e Nobile sono stati condannati e incarcerati e durante la quale sarebbe stata sottratta a una guardia giurata la pistola ritenuta l’arma dell’agguato teso ad Albi e Cavallito.

Presenti in aula Nobile e Longo, mentre in videoconferenza dal carcere erano collegati anche Fabio Iervese e Renato Mancini, anche loro coinvolti nella rapina di Cepagatti e accusati di aver aiutato Longo e Nobile a fuggire a bordo di una Porsche dopo il “colpo” effettuato con uno scooter.

Fuga terminata, secondo la ricostruzione, in un appartamento di Pescara in zona stadio di cui avevano le chiavi, dove fu diviso il bottino alla presenza di Mancini, Longo e Nobile, con quest’ultimo che, come ha riferito da Mancini, lasciò per primo l’abitazione portando via l’arma che era stata messa sul tavolo: “Questa serve a me”, avrebbe detto Nobile. Il quale, sempre secondo il testimone, ebbe una discussione con Longo per un fatto verificatosi proprio nelle fasi concitate della rapina all’agroalimentare. Longo, infatti, aveva raccolto da terra il casco che era caduto a Nobile e glielo aveva riconsegnato ma Nobile, invece di indossarlo, lo rigettò all’interno del centro agroalimentare.

Longo, in sostanza, si lamentava del fatto che avendolo toccato potesse aver lasciato delle tracce ovvero impronte digitali e Dna: di lì la discussione, che avrebbe riguardato anche le modalità particolarmente cruente dell’aggressione alla guardia giurata.

Nell’udienza, d’intesa fra accusa e difesa, sono stati acquisiti i verbali di sommarie informazioni resi durante le indagini dagli altri testimoni che avrebbero dovuto essere sentiti oggi, di fatto gli ultimi testi della Procura. Si tornerà in aula il 28 novembre per sentire Nobile e i testimoni della difesa.

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