Un piano di riforma del CRAM, riconoscimenti prestigiosi e sostegno alle comunità italiane all’estero per preservare identità e tradizioni culturali.
Il Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo (CRAM) è pronto a intraprendere una profonda revisione normativa per rispondere meglio alle esigenze degli abruzzesi residenti all’estero. A sottolineare questa necessità è stato Luciano Marinucci, membro del CRAM e consigliere regionale, che ha ribadito l’importanza di mantenere un forte legame con le comunità italiane fuori dai confini nazionali. “Affrontare temi che riguardano la nostra storia è una questione che sento profondamente.
È tempo di riprendere in mano la modifica della legge, per attualizzare questo organismo e renderlo più efficace nel rispondere alle esigenze delle nostre comunità all’estero,” ha dichiarato Marinucci. “Un sostegno alle comunità italiane in difficoltà”. Il consigliere ha evidenziato la complessa situazione vissuta dagli italiani in Sud America, dove molte famiglie sono colpite da una crisi economica, sociale e sanitaria senza precedenti. “Ho ascoltato con attenzione i rappresentanti delle comunità italiane al tavolo di confronto e mi ha colpito la grande difficoltà che stanno vivendo. È nostro dovere intervenire, fornendo sostegno economico e supporto per le loro attività culturali e sociali,” ha aggiunto. Tra le priorità del CRAM, c’è la necessità di garantire che le generazioni più giovani, spesso costrette a emigrare per motivi lavorativi, possano mantenere vivo il legame con le loro radici. “I giovani si integrano rapidamente nei paesi che li accolgono, portando con sé grande professionalità, ma rischiano di perdere l’identità culturale. Il nostro impegno deve essere quello di preservare lingua, tradizioni e cultura italiana,” ha sottolineato Marinucci.
Riconoscimenti alle eccellenze abruzzesi nel mondo. Durante la discussione, sono stati celebrati alcuni abruzzesi che si sono distinti all’estero, portando prestigio alla regione. Tra questi, spicca la figura di Angelo Intilangelo, che, dopo aver gestito il Palaghiaccio di San Giovanni Teatino, si è trasferito negli Stati Uniti avviando una florida attività imprenditoriale nel settore del marmo. “Parliamo di un esempio straordinario di self-made man. Intilangelo ha importato il marmo italiano negli USA, ottenendo importanti riconoscimenti come quello della Camera di Commercio Italiana a New York e un premio al Madison Square Garden,” ha ricordato il consigliere. Un’altra personalità di rilievo è la dottoressa Di Santo, impegnata nella riconversione industriale di un centro siderurgico in Lussemburgo. “Anche lei è una figura di spicco che rappresenta l’eccellenza abruzzese nel mondo,” ha aggiunto Marinucci, sottolineando l’importanza di celebrare tali successi per rafforzare il senso di appartenenza alla comunità regionale.
La necessità di una legge aggiornata. Il progetto di modifica normativa del CRAM mira a eliminare l’ingerenza politica, dando maggiore autonomia all’ente per operare in modo efficace. “Il CRAM deve essere uno strumento di connessione tra l’Abruzzo e le sue comunità nel mondo, libero dai canoni della politica. Serve un nuovo modello operativo che sia in linea con i tempi moderni,” ha spiegato Marinucci. Inoltre, la revisione intende rispondere alle nuove esigenze degli emigrati contemporanei. “Questa legge va aggiornata per includere un fenomeno importante: la conservazione della nostra cultura e della nostra lingua. È fondamentale che l’italiano, con la sua unicità, non vada perso,” ha ribadito il consigliere regionale.
Un invito alla collaborazione bipartisan. Un passaggio chiave della discussione è stato l’appello a un’unità trasversale tra i consiglieri regionali di maggioranza e opposizione. “Ho chiesto ai miei colleghi di non politicizzare questo tema, lasciando all’assemblea la piena autonomia. Questo è un progetto che richiede il consenso di tutti, per dare un’impronta chiara e condivisa a questa iniziativa,” ha concluso Marinucci. Con il consenso quasi unanime, il CRAM si prepara a un futuro di rinnovamento, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per le comunità abruzzesi all’estero. Questo percorso rappresenta un’opportunità unica per rafforzare il legame con chi, pur vivendo lontano, continua a portare nel cuore la propria terra d’origine.