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Teramo

Prati di Tivo, D’Annuntiis replica alla Provincia sugli impianti

lOCATELLI

Teramo. Sulla questione Obell’x ai Prati di Tivo il presidente della Provincia, come suo stile, cerca di scaricare le proprie inadempienze sugli altri.

 

Fatta questa premessa, e senza entrare nei rapporti tra Provincia di Teramo e il custode/gestore degli impianti, è oltremodo doveroso, per l’ennesima volta, fare definitivamente chiarezza.

A tal riguardo va innanzitutto evidenziato come agli atti del Dipartimento Infrastrutture e Trasporti della Regione non sia presente alcun collaudo, né statico, né tantomeno Tecnico-Amministrativo.

È rinvenibile soltanto una relazione del D.L. sui lavori eseguiti, in ogni caso priva dei dettami normativi riferiti e riferibili al Collaudo dell’opera pubblica e priva, in particolare, della documentazione di rito che deve essere necessariamente posta a corredo dell’atto di collaudo.

L’ Obell’x è una struttura metallica in acciaio per la quale, però, è previsto il posizionamento su base di calcestruzzo armato (fondazione), ancorata a sua volta al suolo tramite elementi di ancoraggio infisse al terreno.

Conseguentemente, non vi è dubbio che le opere di fondazione -e i relativi elementi di ancoraggio-siano soggetti agli adempimenti normativi (tra cui il deposito sismico) previsti dalle N.T.C. 2018 e dalla L.R. n. 28/2011 e s.m.i.

In considerazione di quanto previsto dalle norme, e soprattutto avuto riguardo di quanto accaduto agli Obell’x a seguito dell’evento valanghivo, la Provincia di Teramo e’ stata invitata ,in qualità di soggetto attuatore, a trasmettere al Servizio del Genio Civile Regionale territorialmente competente l’istanza di autorizzazione sismica a sanatoria.

E’ del tutto evidente che solo a seguito degli adempimenti previsti ex lege da parte dello stesso soggetto attuatore, si potrà dare seguito alle restanti successive attività.

Infatti è stato ampiamente constatato che a seguito dell’evento valanghivo del 27 marzo 2020, n.3 Obell’x siano stati divelti e “ritrovati” più a valle, addirittura in prossimità delle piste da sci.

È dato acclarato come solo la fortuita coincidenza ha fatto sì che gli stessi O’bellx divelti non abbiano impattato con persone o strutture, con le conseguenze del caso.

Quindi l’intervento previsto non dispone –per quanto rinvenibile negli atti- né della prevista autorizzazione sismica, né tantomeno del collaudo Tecnico Amministrativo previsto dal codice degli appalti.

Per quanto concerne la questione della gestione operativa degli “O’bellx”, la stessa , inevitabilmente, vedrà l’effettiva genesi non prima dei collaudi previsti, al fine di evitare che valanghe di dimensioni maggiori possano creare situazioni di rischio per persone e per strutture ed infrastrutture della località sciistica”.

La Regione – conclude l’assessore D’Annuntiis- ha sempre manifestato massima disponibilità rilasciando le autorizzazioni in tempi brevissimi, addirittura nell’arco di un paio di giorni, una volta ricevuta tutta la documentazione necessaria.

 

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