Spoltore. La Città di Spoltore ha ora una Commissione Pari Opportunità.
Votata durante l’ultimo consiglio comunale, la compongono Emilia Di Felice, Cinzia Renzetti, Chiara Solitro, Paola Faricelli, Federica Lolli Ghetti, Rahel Seium, Giada Di Muzio, Antonella Di Leonardo.
Alla presentazione, venerdì scorso in Sala Consiliare, anche la senatrice Valeria Valente della Commissione Parlamentare sul femminicidio, “felice” ha detto “di condividere con voi il battesimo, e l’avvio, di questo nuovo percorso”.
“Abbiamo ritenuto” ha sottolineato l’assessore alle pari opportunità Francesca Sborgia “che un comune come il nostro dovesse, anche in virtù del numero delle donne presenti nell’amministrazione, munirsi di un’organismo di così grande importanza. Il nostro è un Comune fortunato perché vede la presenza di donne capaci che hanno scelto di partecipare: non sono state nominate come troppo spesso accade. Perché nonostante quello che recita la Costituzione, ci sono ancora molte situazioni dove la parità di opportunità non si è realizzata. La Commissione servirà ad ascoltare le istanze del territorio”.
Per dare più valore alla sua nascita, invece di procedere a scrutinio segreto come da regolamento del Consiglio Comunale, si è deciso di votare su una scelta condivisa da maggioranza e opposizione, approvando in questo senso un emendamento presentato dall’assessore Sborgia.
Nel regolamento approvato dal consiglio comunale la commissione è formata da otto donne, residenti sul territorio del Comune di Spoltore, aventi i requisiti per l’elezione alla carica di consigliere comunale, nonché titoli o esperienza in campo giuridico, sociale, della comunicazione o dei settori di attinenza, “assicurando un’equilibrata presenza delle diverse competenze e professionalità”.
È componente di diritto l’assessore o il consigliere comunale donna con la delega alle Pari opportunità. La Commissione è un organo permanente e di consultazione, che esercita le proprie funzioni in piena autonomia, promuove e realizza le pari opportunità tra uomo e donna nell’educazione e nella formazione, nella cultura e nei comportamenti, nella partecipazione alla vita politica, sociale ed economica, nelle istituzioni, nella vita familiare e professionale e per rimuovere gli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena parità.