Atri. “Sono 19 i dipendenti della Casa di Riposo Santa Rita che, da 4 mesi, non ricevono lo stipendio. Questo è quanto venuto fuori dalla denuncia di alcuni dipendenti di cui sono venuto a conoscenza grazie alla segnalazione del Commissario cittadino di Atri in Azione, Alessandro Graziosi, e dei Consiglieri comunali di Azione, Giammarco Marcone e Sebastiano Lolli.
La situazione è resa ancora più critica dalle difficoltà finanziarie dell’Asp 2 di Teramo, dovute sia ai ritardi nei pagamenti delle rette da parte di alcuni Comuni, sia, soprattutto, al mancato sblocco di quasi 1 milione di euro di finanziamenti promessi dalla Regione Abruzzo tra il 2020 e il 2021. L’ente, fidandosi degli impegni regionali, ha già anticipato la liquidità per eseguire interventi urgenti, ma ora si trova in una grave impasse. Mi impegnerò, con la struttura e gli uffici competenti, a far in modo che la Regione sblocchi questi fondi permettendo all’ente di pagare quanto dovuto alla cooperativa”.
Queste le parole di Enio Pavone, Consigliere regionale e Capogruppo di Azione, al termine della visita ispettiva svolta ieri mattina presso la casa di riposo “Santa Rita” di Atri, gestita dall’Asp 2, l’azienda pubblica di servizi alla persona della provincia di Teramo, che prosegue.
“Voglio innanzitutto ringraziare tutti i dipendenti, i volontari e i ragazzi del servizio civile che si impegnano con dedizione sia nella Casa di Riposo Santa Rita che a Rurabilandia, offrendo il loro tempo, le loro energie e il loro entusiasmo per garantire servizi di qualità e supporto concreto alle persone più fragili. Un sentito ringraziamento va anche all’avvocato Giulia Palestini, Presidente dell’Asp 2 Teramo dal marzo 2021, al membro del Consiglio di Amministrazione Antonio Samuele e ai dipendenti con cui ho avuto modo di confrontarmi. Ho apprezzato in loro una visione chiara e strategica per guidare l’ente verso l’obiettivo della piena sostenibilità economica e finanziaria.”
“L’Asp 2 è proprietaria di diversi immobili attualmente in stato di degrado, per i quali continua a pagare imposte. Tuttavia, con il giusto supporto e investimenti da parte della Regione Abruzzo, questi spazi potrebbero essere recuperati, ampliando l’offerta dei servizi e migliorando le strutture a beneficio dei cittadini. Ci sono già molte idee per valorizzare queste risorse, come la creazione di luoghi per il progetto “Dopo di noi” o di una cittadella della disabilità, che rafforzerebbero ulteriormente il servizio offerto da Rurabilandia, un fiore all’occhiello non solo per la nostra Provincia e Regione, ma che meriterebbe di essere valorizzato anche a livello nazionale.”
“Credo – conclude il Consigliere regionale – che sia necessario ripensare la gestione delle aziende pubbliche di servizi, spesso lasciate senza un chiaro indirizzo strategico da parte della Regione. Questi enti, pur svolgendo un ruolo essenziale, accumulano passivi crescenti a causa di rette troppo basse e mancanza di supporto per valorizzare il loro patrimonio. Non possiamo risolvere questi squilibri vendendo i beni, ma serve un impegno strutturale e maggiore attenzione da parte della Regione per garantirne la sostenibilità e il pieno raggiungimento degli obiettivi che hanno secondo il loro statuto.”