Alba Adriatica. Un nuovo confronto sulla Soprintendenza anche alla luce del fatto che l’Ente, nei giorni scorsi, ha annunciato il completamento degli interventi per le opere a verde nella zona sud della riviera.
Il Comitato provinciale per la tutela del verde pubblico scrive nuovamente alla Soprintendenza per evidenziare alcuni aspetti legati alla riqualificazione del lungomare di Alba Adriatica.
Allo stato attuale il Comitato riscontra gravissime incongruenze e pregiudizi prodotti nell’area già sottoposta a vincolo paesaggistico, il cui impianto arboreo è tutelato da specifiche normative di riferimento.
Dopo aver segnalato al Soprintendente la carenza della documentazione prodotta in ordine agli abbattimenti, ora a lavori conclusi si valutano condizioni sconcertanti e discordanti prodotti sui temi della conservazione e preservazione della specie arborea e della struttura del filare di pioppo storicamente presente.
“Appare, infatti, completamente rimosso e liquidato lo storico filare di pioppi messo a dimora nei primi anni dopo la nascita della città di Alba Adriatica e che ha caratterizzato da sempre i luoghi prospicienti agli arenili”, si legge nella nota.
In particolare, ancora prima che avvenissero le diverse fasi di urbanizzazione prodottesi a ridosso del lungomare negli anni ’60 e ’70, il filare di pioppi e le pinete monumentali hanno costituito storicamente il cardine estetico, paesaggistico, ambientale attorno al quale si è delineata l’infrastruttura urbana e turistica in via di evoluzione.
Con la liquidazione del filare di pioppi si è interrotta inspiegabilmente la continuità storica, culturale, identitaria di uno dei luoghi sottoposti a vincolo paesaggistico più noti e frequentati d’Abruzzo.
Inoltre, l’obbligatoria azione di compensazione dovuta a fronte degli abbattimenti prodotti, risulta completamente disattesa dall’Ente Comunale.
Nessun pioppo è stato reintrodotto dopo gli abbattimenti come indicato dalle disposizioni conservative relative al vincolo paesaggistico ed al regolamento comunale del verde pubblico.
Allo stato attuale Alba Adriatica è connotata da due lungomari completamente diversi tra loro e discordanti sia nel livello estetico, sia nel valore storico-culturale, sia nelle funzioni ambientali.
Il lungomare sud risulta ora piantumato con aceri in filare (alberi di modesta dimensione, di assai minore capacità ombrifera, mai presenti storicamente sul lungomare e con scarsa capacità di resistenza agli ambienti salmastri sottoposti a venti intensi e persistenti) ed è completamente difforme e pregiudicato rispetto alla parte nord che rappresenta ancora molto bene la cristallizzazione dei valori tutelati e delle forme estetiche storicamente acquisite al vincolo.
Il danno sarebbe davvero enorme e non risulta chiaro se siano state emesse deroghe ai pareri ed alle normative di riferimento che il Comitato sino ad oggi ha potuto valutare.
Non è chiaro dunque con quale autorizzazione l’Ente Comunale sia infine pervenuto ad una azione di sostituzione della specie che inizia a connotarsi come un vero e proprio scardinamento dei valori estetici, paesaggistici ed ambientali vincolati e conservati dalla comunità albense dalla nascita della città sino ad oggi”.