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Fucili e lanciarazzi murati in camera: arrestati a Penne due fratelli siciliani

lOCATELLI

Penne. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Penne, hanno arrestato in flagranza di reato due fratelli di 29 e 22 anni, con precedenti per detenzione illegale di armi clandestine e munizioni.

I militari, nell’ambito della sempre più frequente attività di controllo, hanno notato un post sui social network in cui il fratello maggiore, già residente nel capoluogo vestino e trasferitosi da qualche anno in Sicilia, annunciava il suo ritorno in Abruzzo, con una frase fortemente minacciosa.

Alla luce della caratura criminosa del soggetto, si è ritenuto necessario intervenire con una perquisizione, finalizzata alla ricerca di armi, a casa del fratello ventiduenne, che nella circostanza lo ospitava nella casa di Penne.

Nella mattinata di ieri, i militari della Compagnia Carabinieri di Penne, si sono portati presso quell’abitazione e, dopo un’approfondita ispezione dei locali, hanno notato all’interno della camera da letto che la parete dietro ai mobili della sala presentava aloni di una recente tinteggiatura. Spostato il mobilio e riscontrato che al tocco il muro si produceva un rumore di vuoto, come se all’interno fosse presente una nicchia, è stata abbatttut la porzione di parete rinvenendo al suo interno un’intercapedine, in cui erano state occultate, avvolte in pezzi di stoffa e di cellophane, due fucili a canne mozze, di cui uno con matricola abrasa, una pistola lanciarazzi e 18 cartucce calibro 12.

Le armi, perfettamente funzionanti, saranno oggetto di ulteriori verifiche, anche di carattere balistico, tese ad accertarne la provenienza nonché l’eventuale utilizzo in altri eventi delittuosi anche in relazione agli inquietanti legami del soggetto con la realtà siciliana.

Per il ventinovenne, che rivendicava la paternità delle armi, quello verso Pescara è stato un viaggio di sola andata, visto che si sono aperte le porte del carcere di San Donato ove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il fratello minore, invece, è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, in attesa del giudizio di convalida.

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