Pescara. “L’Assemblea Costitutiva di Nuova Pescara, convocata questa mattina per approvare la relazione semestrale sugli sviluppi del processo di fusione, ha fatto emergere più chiaramente che mai il fronte contrario alla fusione, in particolare da parte del Comune di Montesilvano”.
Ad affermarlo è il consigliere comunale di Pescara Paolo Sola (M5S), autore di un ordine del giorno, illustrato anche da diversi rappresentanti del centrosinistra, che ha acceso il dibattito: “Il documento chiedeva all’assemblea di riaprire un dibattito sulla bozza di statuto provvisorio del nuovo Comune, che l’anno scorso fu votata da Montesilvano e Spoltore ma non da Pescara, per divergenze sul numero di consiglieri e sulla presenza delle giunte municipali”, spiega il pentastellato, che aggiunge. “Uno stallo che, secondo la legge regionale in vigore, porterebbe all’entrata in vigore dell’attuale statuto vigente nel Comune di Pescara, in quanto il più grande tra quelli coinvolti. Situazione che, con il rinnovo delle amministrazioni a Pescara e Montesilvano dopo le elezioni di giugno, è tornata alla ribalta proprio su richiesta di alcuni consiglieri di tutti e tre i Comuni, che hanno chiesto a più riprese di riaprire un confronto sul tema, nelle more dell’unione dei servizi che nel frattempo procede di anno in anno come previsto dalla legge”.
“Questa proposta, che avrebbe permesso di sbloccare uno stallo evidente e avviare un dialogo per trovare una soluzione equilibrata, è stata ostacolata da posizioni di chiusura – commenta Sola – ma l’ipocrisia è palese. Da un lato qualcuno si dichiara da sempre contrario alla fusione, ma dall’altro approva convenzioni per la gestione di nuovi servizi associati, firmate appena pochi minuti prima dell’assemblea. Poi, quando si propone di lavorare insieme per un documento fondamentale come lo statuto, ci si barrica dietro un muro ideologico. Il fronte del no continua a insistere su soluzioni che rischiano di trasformare la nuova realtà in un poltronificio, con ben 151 rappresentanti politici, giustificati come strumenti per una maggiore rappresentanza territoriale. Una proposta inaccettabile, almeno per il Movimento 5 Stelle – rimarca Sola – e contraria allo spirito della fusione, che dovrebbe garantire un’amministrazione più razionale e sostenibile. Questa posizione di rigidità rischia di tagliare le gambe a chi invece, all’interno dei tre Comuni, vuole ancora lavorare davvero per cogliere la straordinaria opportunità rappresentata dalla nascita di un unico nuovo Comune”.
Nella prossima seduta dell’Assemblea Costitutiva, i sottoscrittori dell’ordine del giorno ripresenteranno la richiesta attendendo eventuali proposte di modifica, “mettendo con le spalle al muro un fronte del no che ormai è sempre più allo scoperto”, conclude Sola.