Alba Adriatica. Un esposto in procura per chiedere essenzialmente un cosa, che poi sembra essere il riconoscimento di un diritto, maturato nel corso degli anni ed evidenziato anche dai documenti.
Conoscere il perchè la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi Ater, composta e validata nel 2016, ancora non viene resa operativa e perchè alla famiglia in questione, al secondo posto della stessa graduatoria, non viene assegnato l’alloggio. Domande, rassicurazioni, prese di posizione e anche proteste non hanno sortito effetti concreti: dopo anni la famiglia in questione (in passato ci eravamo occupati a più riprese dell’accaduto), composta da 5 persone, ha deciso di formalizzare un esposto, attraverso il legale di fiducia.
La storia. Tutta la vicenda nasce nel 2014 quando la Asl effettua un sopralluogo in un alloggio di proprietà dell’Ater stabilisce, attraverso poi comunicazione agli enti, che l’abitazione di via Montello non era idonea all’uso. Da lì iniziano le peripezie della donna e della sua famiglia. Prima ospitata in strutture temporanee e altre vicissitudini.
Il bando. Nel 2016 viene pubblicata la graduatoria definitiva degli aventi diritto di alloggio per le abitazioni Ater e la donna è seconda nella graduatoria di merito.
Il calvario. Da quel momento per la donna e la sua famiglia sono iniziati anni complicati a difficili, senza un alloggio, fino alle ultime richieste avanzate nel corso degli ultimi mesi. Di fronte alla richiesta, l’ennesima, all’Ente di dare esecuzione alla graduatoria e assegnare l’alloggio, il Comyne ha risposto che la graduatoria del 2016 non era più valida. Cosa, invece, non confermata dall’Ater, interpellata dallo stesso legale della donna, che al contrario ha affermato l’esatto contrario. Da qui la formalizzazione di un esposto in Procura, per chiarire i termini della vicenda e verificare se ci sono profili di responsabilità sul piano penale e non solo.