Neurochirurgia di Teramo: il bando contestato finisce in Parlamento
La deputata Torto (M5S) interroga i ministri per la nomina del nuovo direttore
Teramo. Una interrogazione al ministro della Salute e dell’Economia e Finanze, a risposta scritta, per far luce sul caso scoppiato attorno all’avviso pubblico per la nomina del nuovo direttore della Neurochirurgia di Teramo.
È quanto presentato dalla deputata del Movimento 5 Stelle, Daniela Torto, a seguito delle notizie apparse sulla stampa relative al contenzioso sorto sul bando che riguarda l’unità operativa complessa dell’ospedale teramano. “Un’area sanitaria cruciale per la provincia”, evidenzia la deputata pentastellata, “per la cui direzione è stato annullato il bando a seguito di un ricorso legale presentato da un medico che ha evidenziato presunte irregolarità nelle procedure. Nell’avviso pubblico contestato”, continua Torto, “appare evidente la discordanza formale e sostanziale tra l’oggetto/dispositivo, in cui si parla del posto di “Direttore dell’Uoc Neurochirurgia”, e la parte narrativa dove invece si fa riferimento a un “Direttore Uoc Neurochirurgia della colonna”.
Il ricorso ha portato alla ripubblicazione del bando con criteri modificati e un nuovo processo di selezione, coinvolgendo 14 candidati.
“Tuttavia la delibera, a ben vedere, bandisce un posto di struttura complessa che tuttora sembra non essere previsto nell’organigramma, né nella denominazione di “Neurochirurgia” né in quella di “Neurochirurgia (della colonna)”, rileva la deputata. “La Uoc di Neurochirurgia della colonna, in realtà, appare per la prima volta nella delibera di giunta regionale n. 683 del 17 ottobre 2023, dove si legge che “viene mantenuta seppure eccedente rispetto al numero massimo dei Punti di Erogazione, avendo una funzione vocazionale specifica per gli interventi di neurochirurgia della colonna”. Detta Uoc, però, deve ancora trovare pratica attuazione secondo determinazioni che rimangono in capo alla Regione, come da precisazione riportata nella stessa delibera di giunta regionale n. 683/23”.
Secondo la deputata la situazione illustrata potrebbe avere “ripercussioni su trasparenza, imparzialità ed efficienza dell’intero procedimento concorsuale. Non solo, perché potrebbe incidere negativamente sulla qualità del servizio sanitario, in questo caso riferibile alla continuità assistenziale neurochirurgica, oltre che minare la fiducia dei pazienti verso la sanità locale”.
Da qui il caso portato in Parlamento con l’interrogazione ai ministri affinché facciano sapere se “siano a conoscenza di quanto esposto e quali misure intendano attivare per rendere coerenti gli atti di competenza regionale con quelli aziendali e relativi organigrammi dell’Asl di Teramo e delle altre Asl del Sistema sanitario regionale”. Un passaggio, quest’ultimo, che secondo Torto si rende fondamentale per «la verifica del piano di rientro dei disavanzi del sistema sanitario abruzzese e della garanzia dei LEA, oltre che per garantire che il procedimento di selezione pubblica di un primariato, come quello della Neurochirurgia, sia sorretto da atti programmatori/organizzativi aventi i caratteri della certezza, della stabilità, dell’imparzialità e della trasparenza”. Agli stessi ministri della Salute e dell’Economia e Finanze unitamente alla pubblica amministrazione, infine, si chiede «se ritengano opportuno applicare l’art. 60 del D. Lgs. 265/2001 che prevede la possibilità di una ispezione della funzione pubblica, al fine di assicurare ai pazienti la piena continuità dell’assistenza garantendo cure specialistiche di alta qualità in questo momento di transizione”.
LA RISPOSTA DELLA ASL “La Asl di Teramo respinge con decisione le insinuazioni contenute nell’interrogazione parlamentare a risposta scritta presentata dalla deputata M5S Daniela Torto e in alcuni articoli di stampa. L’azienda sanitaria teramana ha sempre operato nella legittimità e sempre con l’obiettivo di ottenere il meglio per la sanità locale. Così sta facendo per una delle alte specialità che ha fatto la storia della sanità abruzzese: la Neurochirurgia teramana legata indissolubilmente a nomi come Cristuib, Carbonin, Galzio e Lucantoni. E dalla sua fondazione ad oggi è sempre stata garantita la continuità dell’assistenza, ad altissimi livelli. La Asl di Teramo ribadisce che, come per tutti gli altri, anche per il concorso per direttore di Uoc della Neurochirurgia della colonna è stato rispettato il dettato normativo regionale sia relativo all’organizzazione della rete ospedaliera che di quella territoriale. La deputata auspica un’ispezione: ben venga, soprattutto perché può fugare i forti dubbi che questa direzione strategica nutre sulle polemiche sollevate negli ultimi tempi. Il dubbio è che si tratti di un’operazione che sembrerebbe voler intimidire i candidati e orientare i membri della commissione, ma certamente rischia di spaventare la popolazione e allontanarla dal reparto teramano. Proprio per questi motivi la Asl si riserva di inviare alla Procura della Repubblica tutto il materiale prodotto finora”.