Roccamorice. E’ chiusa dalla notte tra il 25 e il 26 dicembre 2024, a causa di un cedimento roccioso all’altezza del ponte Capo La Vena, la Strada Provinciale 64 a Roccamorice.
“Questioni di sicurezza”, scrivono i consiglieri comunali d’opposizione, “hanno portato alla chiusura immediata del più importante collegamento tra il nostro paese e quelli limitrofi. Roccamorice è innegabilmente isolata per coloro che non riescono a raggiungere i nostri territori in maniera sicura, comoda e veloce”.
Carmine Menna, Marco D’Ascanio e Norman Di Matteo, quindi, hanno scritto una lettera, inviata lo scorso 5 gennaio, al sindaco Alessandro D’Ascanio, ricostruendo che “di conseguenza, dalla suddetta data è consentito il transito soltanto sulla strada intercomunale Roccamorice-Lettomanoppello. Immediatamente, l’amministrazione comunale si è attivata per cercare di risolvere la situazione, richiedendo nella giornata del 26 dicembre l’attivazione delle procedure di somma urgenza per il ripristino della viabilità.
“Tuttavia”, incalzano, “poiché la Provincia si è riservata soltanto ad un momento successivo la determinazione della spesa necessaria, ad oggi non conosciamo né l’esito della richiesta, né tantomeno l’ammontare dei fondi stanziati”.
“Il 28 dicembre, infine”, prosegue la missiva, “la comunità veniva informata, per il tramite del canale pubblico Whatsapp del comune, dell’avvio dei lavori di piccola manutenzione sulla strada intercomunale Roccamorice-Lettomanoppello. Da allora, da parte dell’amministrazione vi è stato soltanto il silenzio, almeno per quanto riguarda le comunicazioni ufficiali”.
“La chiusura della strada provinciale ha creato delle situazioni di profondo disagio per tutta la popolazione di Roccamorice”, sottolineano ancora Menna, D’Ascanio e Di Matteo, “Se mentre prima del crollo era possibile raggiungere Abbateggio, San Valentino e Caramanico Terme in massimo quindici minuti e piuttosto comodamente, adesso bisogna affrontare un tratto di strada disagevole, non transitabile da mezzi pesanti, sul quale si sono già verificati degli incidenti e che portano i tempi di percorrenza oltre i quaranta minuti, un lasso temporale entro il quale, generalmente, si raggiungono le città sulla costa. Di conseguenza, la chiusura mette in difficoltà tutte le famiglie con degli anziani che necessitano di cure mediche e analisi periodiche prima garantite, ad esempio, dalla Asl di San Valentino. In maniera analoga, molti di coloro che sono in cura presso i medici al di là del ponte ora si vedono costretti a dover affrontare l’intero percorso opposto per una visita ed una impegnativa. Le stesse difficoltà sussistono per tutte le famiglie con dei bambini in età scolastica”.
“Vista l’inerzia che sembra aver colpito i lavori di ripristino della viabilità (infatti, non contando i primi sopralluoghi, forse a causa della concomitanza delle feste natalizie o forse a causa dell’assenza di personale nelle amministrazioni competenti, non è stato notato nessun ulteriore lavoro che abbia lasciato intendere degli sforzi diretti alla rapida riapertura della strada), vorremmo ricordarle che ogni singolo giorno di ulteriore isolamento rappresenta un danno arrecato ad ogni singolo cittadino”, conclude l’opposizione che chiede al sindaco: “Quale soluzione, quindi, per chi dovrà riprendere a viaggiare? Quale soluzione per chi ha sempre fatto affidamento sul trasporto pubblico e per quelle famiglie che non riescono a conciliare il lavoro con il trasporto dei propri figli? Le attività economiche che devono il proprio sostentamento principalmente ai flussi turistici hanno invece accusato un rilevante danno derivante dalle numerose disdette. Proprio a causa di questo dato inconfutabile e oggettivo, riteniamo che non si può sostenere che il nostro paese non sia isolato”.