Convitto alla Cona, minoranza provinciale chiede a D’Angelo di fermarsi
"La Forza del Territorio" interviene sui lavori
“A poco più di cento giorni dal 3 ottobre, quando l’Istituto di istruzione superiore Delfico-Montauti veniva sequestrato da un provvedimento giudiziario emesso dalla Procura di Teramo, nell’ambito di un procedimento penale, purtroppo come rappresentanti del gruppo consiliare più nutrito all’interno del Consiglio Provinciale di Teramo, seppur di minoranza, siamo a dover esprimere, da un lato, il nostro più sentito rammarico, per la popolazione scolastica, largamente intesa perché rimasta praticamente inascoltata, dall’altro la più forte riprovazione ufficiale nei confronti delle politiche messe in campo dalla Provincia di Teramo”.
A dirlo La Forza del Territorio, con Lanfranco Cardinale, capogruppo, Pietro Adriani, Maria Cristina Cianella, Luciano Giansante, Andrea Scordella.
“Superata, difatti, la fase dell’emergenza, questo gruppo consiliare, scevro da intenti meramente speculativi o di ostruzione, dopo aver mostrato e tornato a dimostrare, il massimo dell’apertura a forme di collaborazione e contributo fattivo al presidente D’Angelo, partendo dalla convocazione della Commissione di Vigilanza (ove il Presidente, seppur convocato, per impedimenti vari ha ritenuto di non partecipare) fino ad arrivare all’approvazione in Consiglio provinciale della Consulta sul Delfico (aperta alla rappresentanza di docenti, studenti e non solo, ma ad oggi mai convocata), ritiene che sia arrivato il tempo in cui la politica debba riappropriarsi del suo ruolo. Facendo il dovuto distinguo tra chi è chiamato a decidere e porre soluzioni, rispetto a chi è tenuto al controllo, non scevro della facoltà di avanzare le proprie visioni, laddove questo fosse possibile ed accolto”.
“Ciò premesso, la Forza del Territorio ritiene di sposare, a pieno, tutte le sollecitazioni e richieste che provengono da chi, ogni giorno, ha frequentato quelle aule ore chiuse e che, si riassumono, in primis nella necessità di trovare, unitamente agli Enti di competenza, un sito idoneo, urbanisticamente conforme, che resti nella centralità della città di Teramo. Per tutta una serie di ragioni: dai collegamenti, al commercio, alla vita sociale, ma soprattutto alla condizione umana che, solo in una città viva, può trovare il suo humus fertile. Non a caso, proprio in questi giorni assistiamo alla ferma presa di posizione di diniego, da parte di studenti e docenti, rispetto alla scelta del Presidente D’Angelo di trasformare il Polo tecnologico “Comi-Forti-Alessandrini-Marino” di via Cona a prossimo campus scolastico, come risolutivo rispetto alla situazione emergenziale che la chiusura del Delfico ha comportato. Le note contrarietà che perplimono gli studenti ed i docenti, e non solo del Forti, inducono, di contro, a porre immediato rimedio agli errori che, in questi cento giorni, sono stati commessi. Primo fra tutti quello della mancata condivisione di metodi e contenuti nell’adozione di scelte che, invece, si rivolgono a una platea di persone molto più numerosa, di quanto appare”.
E ancora: “Per questo riteniamo che ogni passo vado ridiscusso e concertato, non mettendo, come fatto fino ad oggi, i destinatari delle scelte dinanzi a fatti compiuti (ripetesi peraltro non satisfattivi dei vari interessi in gioco), dando diverso peso alla scelta di Via Cona, attraverso la disamina di tutte le aree che, davvero, siano urbanisticamente praticabili, risolutive e nel centro della città di Teramo. Perché ciò avvenga è chiaro che non sia solo il Presidente D’Angelo, come pare sia stato fatto sin ora, a rendersi responsabile, a torto o a ragione (più a torto) delle iniziative promosse. E’ necessario, e non più procrastinabile, che le forze politiche della maggioranza consiliare della Provincia di Teramo si rendano, altresì, responsabili di ciò che sta accadendo. In particolare della sordità che viene data, come risposta, alle istanze dei docenti, degli studenti, delle famiglie. E’ chiaro che tutto ciò che è stato posto in essere, nell’immediatezza dell’emergenza, è altro dalla necessità di una visione di costruzione e ricostruzione della vicenda che, ad oggi, manca a chi governa la Provincia di Teramo, con profondo distacco dal contesto sociale nel quale si opera. I consiglieri de “La forza del Territorio”, pertanto, chiedono che il presidente D’Angelo si fermi rispetto alle decisioni che ha assunto, di fatto rivelatesi lontane da un concreto dialogo con gli attori sociali di riferimento, e tralasci il progetto su Via Cona, riportando, come deve essere, il cuore del problema al centro della città”.