Inchiesta Comune di Tortoreto. L’intervento: una cosa che arriva da lontano
L'ex presidente della commissione di vigilanza ricorda alcuni passaggi di una precedente relazione
Tortoreto. Caso Saccuti, vicenda dei buoni mensa e ora un’altra indagine per possibili ammanchi nelle casse comunali (in questo caso ancora da confermare).
Negli ultimi 13 anni, al Comune di Tortoreto, si sono sommati alcuni episodi che favoriscono delle riflessioni. E questo a prescindere da quello che sarà il percorso dell’ultima inchiesta in ordine di tempo che investe un dipendente comunale indagato per truffa aggravata ai danni dello Stato e a quale vengono contestate buste paga gonfiate negli ultimi due anni per una cifra di circa 80mila euro.
In settimana il dipendente indagato (che l’Ente ha spostato in un altro settore in attesa di sviluppi) sarà sentito dagli inquirenti e nei suoi confronti il pm Stefano Giovagnoni ha chiesto la misura interdittiva della sospensione dall’impiego.
Si tratta di un passaggio importante, anche sul piano della stessa indagine, partita da una segnalazione interna alla struttura comunale.
Nel frattempo, non passa certo inosservata la riflessione social di Riccardo Straccialini (M5S), ex consigliere comunale di minoranza e presidente durante il primo mandato di Piccioni della commissione di garanzia e vigilanza.
Commissione che si occupò della questione dei buoni pasto.
“C’è un filo rosso che lega questi eventi fino ai giorni nostri, un filo fatto di incompetenza e gestione approssimativa della cosa pubblica che investe in pieno anche la politica”, la considerazione di Straccialini.
Ricordo ad inizio 2019, la commissione vigilanza, che ho avuto l’onore di presiedere, conclude a il suo lavoro, durato oltre un anno, sul caso buoni mensa. La relazione finale, presentata in Consiglio, inviata a Procura e Corte dei Conti, metteva in evidenza le carenze della gestione amministrativa dei soldi pubblici, un modus operandi un po’ casereccio, la scarsità di sistemi di controllo interni ed incrociati, che avevano favorito la possibilità di errori, una certa confusione nella contabilità pubblica e la possibilità che qualche furbetto avrebbe potuto ‘approfittare’ della situazione.
Situazione che, probabilmente, veniva dal periodo Saccuti.
“Quella relazione”, prosegue Straccialini, ” descriveva dettagliatamente gli errori amministrativi degli uffici e di valutazione politica e si concludeva con una serie di suggerimenti operativi:
– rotazione del personale
– formazione continua
– affiancamento dei funzionari.
Oggi, aperta una nuova pagina, sarebbe interessante sapere quali di questi suggerimenti operativi siano stati implementati, se siano stati adottati dei provvedimenti disciplinari nei confronti di qualche dipendente, se l’organico degli uffici amministrativo sia stato rimodulato, formato, riorganizzato o se ci sono gli stessi dipendenti, dai tempi di Saccuti ad oggi, a fare le stesse cose.
Nel frattempo, la politica resta silente o battibecca del nulla sui social, le minoranze non pervenute”.