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Viaggio nei fortini della droga di Pescara: “A Rancitelli servono cancelli e pattugliamenti”-FOTO

lOCATELLI

Pescara. Sopralluogo dei consiglieri comunali della lista Pettinari Sindaco all’interno dei cosiddetti fortini della droga di Rancitelli a Pescara

“Il nostro sopralluogo – riferiscono Domenico Pettinari e Massimiliano Di Pillo – è partito dall’ex ferro di cavallo per svoltare verso lo ‘slargo della vergogna’ e poi raggiungere i palazzi Clerico per proseguire verso il nuovo ferro di cavallo con accesso aperto al pubblico nei palazzi Ater incompiuti di Via Trigno, tornando indietro verso il Ferretto in Via Lago di Capestrano 5-7-9 per poi proseguire verso il Ferruccio passando per la famigerata Via Imele dell’operazione antimafia . In questi luoghi abbiamo realizzato un dossier fotografico raccapricciante che mostra montagne di siringhe piene di sangue con tanto di ago non protetto, preservativi, escrementi umani, accampamenti e stanze per dormire e drogarsi, computer spaccati, biciclette e motorini abbandonati e smontati, molto probabilmente rubati e nascosti lì”.

“Dentro un container blu – continuano Pettinari e Di Pillo – abbiamo documentato una vera stanza della droga con arnesi per assumere, bottiglie di alcolici su un tavolo di legno ben attrezzato con strumenti per tagliare e confezionare dosi con tanto di buste di plastica tagliate per realizzare i cosiddetti quartini da vendere a poche decine di euro ed anche una polvere bianche lasciata sul tavolo, forse qualche micidiale prodotto chimico per tagliare le dosi e renderle ancor più devastanti. In mezzo a tanto orrore anche scarpe di bambini lasciate accanto ad una tenda dove vivono i tossicodipendenti senza fissa dimora. Abbiamo incontrato persone perbene disperate che non riescono a vivere in questo degrado e abbiamo incontrato loro, gli assuntori quotidiani delle droghe e gli spacciatori che spadroneggiano con le loro vedette sempre attente ad ogni movimento sospetto”.

“Se lo slargo della vergogna in Via Tavo a Pescara e i palazzi Ater di Via Trigno, diventato il nuovo ferro di cavallo, non viene chiuso con un cancello resistente rimarrà sempre al servizio della malavita cosi come anche i palazzi abbandonati in Via Trigno. I cancelli sono altrettanto utili per chiudere i parchi nelle zone calde della nostra città in alcuni orari per non farli diventare comode centrali di spaccio, ad esempio, nelle ore serali e notturne. Quindi ben vengano i cancelli, i pattugliamenti delle forze dell’ordine , i presidi fissi anche dell’operazione strade sicure dell’esercito come chiediamo da anni soprattutto nel quadrilatero della morte di Rancitelli”, conclude Domenico Pettinari.

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