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Caramanico Terme. “No a tentativi di speculazione: rilanciare le terme di Caramanico come bene pubblico, coniugando sviluppo termale, turistico e occupazionale”.
Roberto Ettorre, Segretario Provinciale Sinistra Italiana Pescara, lancia “un appello forte alla Regione sulla vicenda delle terme di Caramanico, dopo la bocciatura della Virgo. Ora serve una vera strategia di rilancio, basata su un progetto integrato di sviluppo termale, turistico e occupazionale – interviene – Un modello possibile esisteva già: quello del Distretto Abruzzese del Benessere (DAB), pensato per valorizzare il termalismo abruzzese, con Caramanico come capofila. Un progetto che avrebbe connesso le terme alle eccellenze naturalistiche e storiche del territorio, creando un sistema virtuoso di sviluppo economico e benessere diffuso”.
“Terme chiuse dal 14 ottobre 2021, dopo il fallimento della Società delle Terme Srl, che gestiva l’impianto termale, l’Albergo Maiella e il Centro Benessere La Reserve, accumulando debiti per 25 milioni di euro. Da allora, sei tentativi di vendita sono falliti, mentre il territorio subisce le conseguenze economiche e sociali della chiusura”, ricorda Ettorre, che prosegue: “La gestione delle acque termali, di competenza della Regione tramite AreaCom, è stata inizialmente affidata alla DRE Srl, che ha poi rinunciato, lasciando spazio alla Virgo Srl, seconda classificata con un punteggio nettamente inferiore. Un fatto gravissimo è che questa società sia stata ammessa alla gara nonostante un Durc irregolare, condizione che avrebbe dovuto escluderla a priori”.
“Il vero scandalo è nel merito del progetto – tuona Ettorre -: Virgo non prevedeva la ripresa dell’attività termale a scopo terapeutico, ma solo la produzione di cosmetici, ignorando il valore sanitario e occupazionale delle terme. Il piano industriale era del tutto inadeguato, con investimenti minimi e appena 10 assunzioni, un numero ridicolo rispetto ai 200 lavoratori impiegati prima della chiusura. A rendere tutto più opaco ci sono i rapporti tra il patron di Virgo, Altair D’Arcangelo, e il Ministro del Turismo Daniela Santanché, oltre al coinvolgimento della società Visibilia e all’inchiesta della Procura di Milano che ha portato al sequestro di 40 milioni di euro a D’Arcangelo. Nel frattempo, la Guardia di Finanza e la Polizia stanno verificando la regolarità della procedura di assegnazione. A ciò si aggiungono le ambiguità sulle società svizzere a cui fa capo Virgo: chi c’è davvero dietro questa operazione?”.
Negli ultimi giorni, AreaCom ha bocciato definitivamente il piano industriale di Virgo, riconoscendo che “manca lo sviluppo termale”, e annullando di fatto l’assegnazione delle acque di Caramanico: “Una decisione inevitabile, ma non sufficiente. Chiediamo con forza che la Regione si assuma la responsabilità di restituire a Caramanico e all’Abruzzo un patrimonio pubblico di valore inestimabile, fermando ogni tentativo di speculazione e lavorando per una vera ripartenza delle terme”, conclude Ettorre nel suo appello.