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Tortoreto. A margine della seduta consiliare che ha sancito la costituzione (e dunque l’operatività della commissione consiliare d’inchiesta sulla vicenda degli stipendi gonfiati), il nuovo gruppo consiliare Tortoreto al centro, composto da Libera D’Amelio e Martina De Sasso, avanzano delle considerazioni.
Anche ulteriori e politicamente più dirette relativamente a quella che è stato l’andamento dei lavori e la natura della discussione in consiglio comunale.
“Chi lavora onestamente per la nostra comunità – e ce ne sono tanti – merita rispetto e tutela”, si legge nella nota. Al contrario, episodi come quelli saliti agli onori delle cronache locali gettano un’ombra pesante
sull’Ente e lasciano un sapore amaro in bocca a chi vive e ama Tortoreto. Di fronte a questa
situazione, era naturale – anzi, doveroso – proporre l’istituzione di una commissione che faccia
chiarezza su fatti e comportamenti non proprio edificanti”.
La consigliera D’Amelio, prosegue la nota, ” ha sottolineato quanto sia importante ricostruire ogni passaggio della vicenda, verificare tutto con la lente di ingrandimento e – perché no? – andare oltre le apparenze per arrivare a capire davvero cosa sia successo. Attenzione, però: qui non parliamo di caccia alle streghe ma di eventuali inadempienze economiche, politiche o amministrative. No, non usiamo paroloni. Preferiamo parlare di esigenza di verità. Un principio semplice che ci guida: se qualcosa non quadra, è giusto guardare dentro fino in
fondo”.
Il silenzio del sindaco. “Mentre in aula si discuteva di trasparenza, fiducia e dignità, lui è rimasto in silenzio”, sottolineano le due consigliere di minoranza. “Nessuna dichiarazione, nessun commento, nemmeno un accenno di solidarietà verso chi, in questa vicenda, ha subìto danni d’immagine e personali. Nulla di nulla.
Sarà stata una scelta strategica? Un attacco di afonia politica? Chissà. Quel che è certo è che di
fronte a una situazione così complessa e delicata, sarebbe stato auspicabile almeno un segnale, una
parola, un contributo per fare sentire la sua voce.
Certo, i consiglieri di maggioranza hanno poi approvato l’istituzione della Commissione. E ci mancherebbe pure che l’avessero bocciata! È un loro diritto farlo, non un obbligo. Ma di fronte a una questione tanto seria, non è questo che stupisce. Quel che colpisce è che, fino alla fine, il primo cittadino non abbia sentito la necessità di intervenire, di prendere una posizione netta, di dire qualcosa per rassicurare i cittadini di Tortoreto.
E allora ci chiediamo: possibile che proprio lui, il garante del buon andamento dell’Ente, abbia scelto il silenzio? Perché? Per ragioni a noi sconosciute, pare abbia preferito la via del mutismo selettivo. Noi, invece, preferiamo parlare. E continueremo a farlo. Perché i cittadini di Tortoreto non meritano il silenzio. Meritano chiarezza, trasparenza e verità. Sempre”.