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Pescara

Violenze e abusi sessuali sui compagni di cella: 3 fratelli condannati a Pescara

lOCATELLI

Pescara. Maltrattamenti e abusi sessuali sui compagni di cella: queste le accuse per 3 fratelli pescaresi che ora sono tornati nel carcere di San Donato.

Come riporta il quotidiano Il Messaggero, Nicola, Fiorindo e Maicol Di Rocco sono stati condannati rispettivamente a 10,11 e 4 anni per maltrattamenti, estorsione e lesioni personali nei confronti di un 25enne e di un 56enne invalido con i quali hanno condiviso la cella tra febbraio e agosto 2020. Per Fiorindo, inoltre, pesa anche l’accusa di violenza sessuale nei confronti del 26enne.

I maltrattamenti hanno preso inizio a febbraio 2020, subito dopo l’arrivo del 56enne nella cella dei fratelli Di Rocco che, come riportato dalle carte del capo di imputazione, lo avrebbero vessato “sferrandogli calci e pugni su gambe e torace, e colpendolo violentemente in testa con il manico della scopa”, sia per futili motivi che per costringerlo a “a svolgere tutte le mansioni domestiche all’interno della cella, tra cui le pulizie e il lavaggio degli indumenti, compresi i capi di biancheria intima…a praticare loro massaggi ai piedi e su tutto il corpo, intimandogli di non dire nulla a nessuno perché altrimenti avrebbero fatto del male alla sua famiglia”.

Un mese dopo l’arrivo anche del giovane detenuto, destinatari dello stesso trattamento e, suo malgrado, finito nelle mire di Fiorindo Di Rocco che, dice la Procura, approfittando degli psicofarmaci di cui faceva uso il 26enne, lo costringeva con la forza a “seguirlo nel bagno della cella, bloccandolo contro il muro per impedirne i movimenti e costringendolo a subire atti sessuali”.

Infine, i Di Rocco avevano costretto le 2 vittime a farsi consegnare dei soldi per mezzo dei familiari, tramite “versamenti di cento euro sulla Postepay intestata alla madre dei Di Rocco”.

La situazione invivibile aveva costretto il 56enne anche a tentare di evadere dal penitenziario, procurandosi varie ferite. Alle vittime, di fatti, i giudici collegiali del tribunale di Pescara hanno riconosciuto una provvisionale immediatamente esecutiva di 10mila euro per il 56enne e di 30mila per il 25enne.

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