Il Wwf piange la scomparsa del pioniere Fulco Pratesi
Nel suo studio di architetto nel 1966 nacque il WWF Italia, con poche risorse e tanto entusiasmo
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Fulco Pratesi, 90 anni compiuti 5 mesi fa, fondatore del WWF Italia e pioniere del movimento ambientalista in Italia si è spento oggi a Roma. Architetto, giornalista, autore, disegnatore, fondatore del WWF Italia di cui è stato a lungo presidente oltre che esempio vivente di ecologismo attivo, Fulco Pratesi è stato la guida per un’intera generazione di naturalisti. È stato anche parlamentare dal 1995 al 1997 con i Verdi e Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise dal 1995 al 2005. Nel 2020 l’Università di Palermo gli ha conferito la Laurea Honoris Causa in Biodiversità e biologia ambientale. Era Presidente onorario del WWF Italia e Direttore Responsabile dello storico magazine Panda sin dalla sua fondazione. Il suo contributo è stato attivo fino all’ultimo.
Il WWF Italia piange la scomparsa del suo padre fondatore e si stringe con commozione alla famiglia Pratesi: i figli Isabella, Carlo Alberto, Francesco e Olympia e tutti i suoi nipoti. Fondamentale il suo contributo alla definizione e approvazione di leggi fondamentali per la tutela della natura italiana, dalla legge 157 sulla fauna a quella sui parchi del 1991. Ma il suo orgoglio più grande erano le oltre 100 Oasi del WWF che amava e conosceva una per una. Fulco Pratesi ha reso migliore il nostro Paese per tutti questi motivi e tanti altri, a cominciare dalla grande vocazione alla divulgazione: storico collaboratore del Corriere della Sera, ha pubblicato una dozzina di libri e curato decine di pubblicazioni anche per ragazzi, trasmettendo la sua grande passione per piante e animali a milioni di italiani attraverso testi accattivanti e disegni dal tratto unico.
Nel suo studio di architetto, nel 1966, nacque il WWF Italia, con poche risorse e tanto entusiasmo. Entusiasmo che è rimasto sempre stato il suo tratto distintivo fino agli ultimi giorni della sua vita. Seppe fare quello che solo i grandi sanno fare: trasformare un sogno per pochi (la protezione della natura in Italia, la tutela di animali allora braccati come lupi e orsi) in una realtà consolidata. Con un vero e proprio atto di coraggio, con pochi soldi in cassa (i primi soci si erano autotassati), la prima azione del neonato WWF Italia fu quella di acquisire i diritti di caccia della laguna di Burano, dando il via alla nascita dell’Oasi di protezione e del “modello Oasi”, che contraddistingue il WWF Italia dagli altri WWF nel mondo. Oggi le aree gestite o di proprietà sono oltre 100 e proteggono circa 27.000 ettari di natura.
“Fulco conosceva e amava profondamente l’Abruzzo – aggiunge Filomena Ricci, delegata WWF Abruzzo – ogni volta che poteva visitava le Oasi della nostra Regione e non faceva mai mancare il suo supporto e la sua vicinanza a tutto il WWF Abruzzo, le sue erano (e sono) sempre parole di apprezzamento e appoggio. Tutto il WWF si sente figlio di questo grande uomo e oggi sente un’immensa perdita, l’eredità culturale che lascia alla nostra Associazione è enorme e la custodiremo con cura, continueremo a difendere quanto fatto negli anni passati e a immaginare nuovi scenari e nuove visioni per mettere sempre al centro, come faceva Fulco, l’amore per la natura.”