
Pescara. Presentata ufficialmente questa mattina la petizione promossa dal Movimento 5 Stelle Pescara in collaborazione con ACU Abruzzo – Associazione Consumatori e Utenti, per chiedere una revisione del piano di raccolta dei rifiuti.
Nell’occhio del ciclone, il sistema del porta a porta spinto che, esteso progressivamente negli ultimi mesi al quartiere Porta Nuova, sta per fare il suo esordio anche nelle zone centrali della città, mettendo già in allarme centinaia di cittadini preoccupati.
“L’estensione del porta a porta selvaggio a tutta la città, voluta dall’amministrazione Masci, non solo sta trasformando Pescara in una discarica diffusa, ma nel 2025 costerà ai cittadini anche un aumento di 600 mila euro sulla TARI – attacca il capogruppo M5S Paolo Sola – dunque, oltre al danno, la beffa: un sistema che già sta mostrando i suoi problemi in tutte le zone in cui è arrivato nell’ultimo anno, porterà anche un aumento delle tasse colpendo ulteriormente famiglie e commercianti. La situazione nel quartiere Porta Nuova, investito negli ultimi mesi da questa scelta scellerata, è ormai sotto gli occhi di tutti: marciapiedi invasi dai rifiuti, difficoltà per i cittadini nel rispettare le rigide modalità di conferimento, problemi per gli esercenti che si trovano costretti a gestire enormi quantità di immondizia senza soluzioni praticabili. I disagi sono diventati una costante – prosegue Sola – con un impatto devastante sul decoro urbano e sulle condizioni igienico-sanitarie della città. Non è un caso che molte città italiane, dopo aver sperimentato il porta a porta spinto, abbiano fatto marcia indietro, tornando a sistemi più flessibili e funzionali. Pescara invece, anziché imparare dall’esperienza degli altri, continua su una strada che sta già dimostrando di essere un disastro”.
La petizione, ispirata dalle lamentele e dalla preoccupazione di tanti cittadini ed esercenti, non si limita a chiedere lo stop al porta a porta generalizzato, ma propone una revisione complessiva del piano di raccolta indicando soluzioni alternative che tengano conto delle diverse caratteristiche e densità abitative dei singoli quartieri.
“Prima fra tutte – spiega Paolo Sola – tornare a puntare, come fatto per un breve periodo in passato, sulle oasi ecologiche condominali laddove ci siano spazi adeguati. Incrementare le oasi ecologiche informatizzate al posto dei vecchi cassonetti, ma accessibili 24 ore su 24 da tutti i residenti del singolo quartiere con l’utilizzo di tessere magnetiche, e non solo ad utenze limitate come prevede il piano di Ambiente. Poi – prosegue il consigliere pentastellato – espandere le isole ecologiche, come quella di Via Pepe, per permettere un conferimento più pratico e dignitoso, e accessibili anche queste senza vincoli di giorno o di orario. Insomma, siamo i primi a sottolineare l’importanza di incrementare la raccolta differenziata, ma non si possono sacrificare l’efficienza del servizio e il decoro delle nostre strade per rincorrere risultati superficiali guardando solo ad un tasso percentuale. Questa battaglia non si fermerà qui – avvisa Paolo Sola – oltre ad invitare tutti i cittadini a firmare la petizione, chiederemo un Consiglio Comunale straordinario aperto al pubblico, per portare direttamente all’attenzione dell’amministrazione la voce dei cittadini, esasperati da un sistema che non funziona”.
“Il malcontento è generale e non può più essere ignorato – conclude Luigi Di Corcia, Presidente di ACU Abruzzo – prima di calare dall’alto un sistema così impattante sarebbe stato opportuno studiare le caratteristiche dei diversi quartieri della città e predisporre le misure più adatte. Ora l’invito è a fermarsi e rivedere la programmazione prima che sia troppo tardi per evitare un completo disastro”.
Sul tema si esprime negativamente anche la lista Pettinari Sindaco: Le criticità che vengono segnalate quotidianamente”, riferisce il capogruppo Domenico Pettinari, “non sono solo ed esclusivamente dovute alla maleducazione ma anche e soprattutto alla mala organizzazione della raccolta, ma ancor più alla metodologia della raccolta stessa. Tutto questo cozza terribilmente con la necessità di avere, almeno dove sia tecnicamente
possibile, le isole ecologiche condominiali, che finora sono ritardate nelle autorizzazioni e nel regolamento. Una città come Pescara che soprattutto in centro conta 3800 abitanti per chilometro quadrato non può davvero sostenere, nel quadrilatero centrale, una raccolta mediante mastelli dedicati per ogni famiglia perché creerebbe il caos con migliaia e migliaia di mastelli svolazzanti, che impediscono i transiti pedonali e lasciano volare dappertutto il contenuto dei bidoncini. Per tali ragioni ribadiamo la nostra forte richiesta all’Assessore Orta e al sindaco Masci affinché si interrompa immediatamente questa pianificazione fallimentare e si opti per l’installazione di isole ecologiche dedicate dove poter agevolmente conferire in sicurezza”.