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Storie reali di disabilità: Sabrina ed Emanuela e l’esigenza reale del “dopo di noi”

La richiesta di poter incontrare l'assessore regionale Roberto Santangelo

lOCATELLI

Spesso concetti come “il dopo di noi” o vita indipendente rischiano di essere elementi aridi, vuoti. Ma poi prendono decisamente forma e sostanza quando chi è abituato a raccontare la realtà incontra e si confronta chi chiede, a gran voce, la possibilità di garantirsi, in piena autonomia, il dopo di noi. Nella sua accezione più ampia.

 

Che non è soltanto un sostegno economico alla disabilità, ma anche umanità e possibilità di poter vivere la propria vita, come accade ora. E’ un esempio reale quello di Sabrina ed Emanuela, due giovani sorelle, originarie di Valle Castellana, che da anni vivono a Martinsicuro. Una scelta obbligata quella di lasciare il centro montano e arrivare, in momenti diversi, a Martinsicuro. Dove la gestione della malattia (le due sorelle sono affette da distrofia muscolare, malattia che presenta una drammatica familiarità) è meno complicata, per varie ragioni. E l’esempio che le due sorelle lanciano è lo stesso di Massimo Prosperococco, aquilano, presidente del coordinamento delle associazioni dei disabili nella città capoluogo.

La richiesta che le due sorelle avanzano, in maniera pubblica, è che quello fatto fino ad ora in tema di dopo di noi e vita indipendente, non è più sufficiente.
“Le famiglie non possono più vivere nell’incertezza, ed è arrivato il momento di costruire un percorso reale e integrato che garantisca un futuro dignitoso e sicuro alle persone con disabilità, anche quando i loro cari non potranno più occuparsi di loro”.
E la riflessione è tanto più calzante per Sabrina ed Emanuela Mollica, che sono seguite dagli anziani genitori, che non sono certo eterni.

E la richiesta è decisamente calzante, non soltanto per il caso specifico, ma per una situazione che interessa tanti. Non soltanto un aiuto economico, ma un posto dove vivere. E qui arriva una richiesta ufficiale da parte di Sabrina ed Emanuele: invitare l’assessore regionale Roberto Santangelo a Martinsicuro per rappresentare le loro istanze e le loro esigenze, che non riguardano un solo caso, ma che rappresentano una conquista di civiltà e di autonomia nella gestione della disabilità.

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