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Da luglio quattro nuovi posti per la Terapia intensiva neonatale di Pescara

Pescara. Saranno attivati a partire dal prossimo mese di luglio i 4 posti letto di terapia intensiva pediatrica all’ospedale di Pescara, che opererà in rete con tutti i presidi ospedalieri abruzzesi.

Lo ha puntualizzato ieri l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, a margine dell’incontro in Regione al quale ha partecipato il ministro per la disabilità, Alessandra Locatelli.

Al tavolo tecnico sono intervenuti il presidente della Regione Marco Marsilio, i vertici della Asl di Pescara e dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, oltre a numerosi rappresentanti delle istituzioni.

“I lavori nell’area del presidio dedicata alla Tip – spiega la Verì – si sono conclusi nei giorni scorsi e sono in corso gli interventi di allestimento del reparto, grazie alle opere donate dall’associazione Progetto Noemi, con il cui presidente Andrea Sciarretta tutto il progetto è stato portato avanti”.

Il percorso di attivazione della terapia intensiva pediatrica in Abruzzo ha preso il via nel 2020, con la prima programmazione sulla rete ospedaliera. Indirizzo confermato anche nella delibera di giunta del luglio 2021 sulla reingegnerizzazione della governance sanitaria regionale.

Una sfida ambiziosa, portata avanti con il supporto tecnico-scientifico dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, che per garantire un percorso di presa in carico dei piccoli pazienti in totale sicurezza, ha promosso sia un piano di formazione del personale medico e infermieristico, sia la definizione del percorso terapeutico-assistenziale più appropriato.

Ad oggi l’83 per cento del personale infermieristico ha completato il percorso formativo e può già operare in autonomia, mentre il restante 17 per cento concluderà il piano entro maggio. Gli 8 medici in formazione, invece, hanno finora raggiunto il 90 per cento dei risultati attesi e possono operare sotto la supervisione dei colleghi del Bambino Gesù. Entro maggio completeranno il programma di formazione e potranno operare in autonomia.

“La terapia intensiva pediatrica – aggiunge l’assessore – è un servizio fondamentale, perché quando un bambino si ammala e ha bisogno di questa tipologia di assistenza, entrano in gioco problemi per le famiglie che vanno al di là dell’ambito sanitario: penso al distacco sofferto dal piccolo per l’allontanamento dal suo luogo di origine, ma anche alle spese che i genitori devono sostenere per questo trasferimento e le inevitabili implicazioni sul fronte lavorativo”.

Nel 2019 in Abruzzo, nella fascia di età 0-14 anni, si sono registrate 5.107 ospedalizzazioni fuori regione per un costo complessivo dei ricoveri in mobilità passiva pari a 10 milioni di euro, di cui oltre 5 milioni verso l’ospedale pediatrico Bambino

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