Comune di Chieti: Green Deal, Patto di Stabilità e Crescita e attuazione Piano ReArm Europe: mozione della Lega

Chieti. “Sostegno alle iniziative del Governo per la revisione del Green Deal e del Patto di Stabilità e Crescita e per l’opposizione all’attuazione del Piano ReArm Europe/Readiness 2030”. Così recita una mozione presentata questa mattina dal capogruppo consiliare Lega Salvini al Comune di Chieti, Mario Colantonio.
Così recita la mozione: “Il Consiglio Comunale
PREMESSO CHE:
il Green Deal europeo, adottato dall’Unione Europea anche tramite i provvedimenti del pacchetto “Fit for 55”, impone agli Stati membri una serie di obblighi e target ambientali, tra cui la riduzione delle emissioni di gas serra e la transizione verso un’economia verde, con scadenze e vincoli stringenti;
il Patto di Stabilità e Crescita, pur temporaneamente sospeso in alcune fasi, prevede limiti rigidi al disavanzo pubblico e al debito degli Stati membri, restringendo la flessibilità di bilancio necessaria per affrontare crisi economiche o investimenti strategici;
il Piano ReArm Europe/Readiness 2030, recentemente presentato dalla Commissione europea, prevede di utilizzare le leve immediatamente disponibili per mobilitare fino a 800 miliardi per investimenti per la difesa, attraverso l’uso di fondi pubblici a livello nazionale; il nuovo Security Action for Europe (SAFE), che fornirà agli Stati membri fino a 150 miliardi in prestiti, e il ricorso al potenziale della Banca Europea degli Investimenti per mobilitare capitali privati, accelerando l’Unione dei Risparmi e degli Investimenti;
tali misure, sebbene apparentemente ispirate a principi di sostenibilità e stabilità economica, hanno generato crescenti preoccupazioni tra i cittadini e le imprese italiane per il loro impatto su settori chiave come l’industria, l’agricoltura e i trasporti; inoltre, a tali preoccupazioni, si sono aggiunte le ulteriori incertezze derivanti dalla nuova politica degli Stati Uniti in tema di commercio estero con conseguenti turbolenze nei mercati finanziari mondiali;
il Piano ReArm Europe/Readiness 2030, in particolare, solleva forti perplessità, soprattutto alla luce dell’attuale contesto geopolitico ed economico, in cui sarebbe prioritario destinare risorse pubbliche e investimenti verso altri ambiti di maggiore urgenza e impatto sociale.
CONSIDERATO CHE:
l’Italia, per la sua struttura economica e le sue specificità territoriali, si trova a dover sostenere costi sproporzionati rispetto ad altri Paesi membri per adeguarsi agli obiettivi del Green Deal, con rischi concreti per la competitività delle imprese e l’occupazione;
le regole del Patto di Stabilità limitano la capacità di adottare politiche espansive per rilanciare l’economia, soprattutto in un contesto di ripresa post-pandemica e di crescenti tensioni geopolitiche, e d’altra parte il rilancio dell’economia non può essere affidato solo a maggiori spese militari. Numerosi Stati membri e movimenti politici in Europa stanno sollevando critiche simili, evidenziando la necessità di una revisione delle politiche comunitarie per garantire maggiore flessibilità e adattabilità alle esigenze nazionali;
la sovranità economica e la tutela degli interessi nazionali devono rimanere principi cardine nelle scelte di politica europea.
Per tutto quanto evidenziato in premessa
IMPEGNA
Il Sindaco e la Giunta
a sostenere ogni iniziativa del Governo perché intervenga con urgenza presso le istituzioni dell’Unione Europea, al fine di avviare:
una negoziazione volta a ridefinire gli obblighi e le limitazioni imposti dal Green Deal proponendo obiettivi più realistici e sostenibili per l’Italia, in grado di contemperare la tutela ambientale con la salvaguardia del tessuto produttivo nazionale, ponendo particolare enfasi alle scadenze più preoccupanti, quali la messa al bando dei motori endotermici disposto dal Regolamento (UE) 2023/851 che modifica il Regolamento (UE) 2019/631, combinato con altri provvedimenti che comporteranno forti limitazioni per la circolazione di alcuni veicoli, tra cui gli Euro 5 diesel, gli adempimenti connessi alla “casa green” disposti dalla Direttiva (UE) 2024/1275 (cosiddetta EPBD), l’obbligo del bilancio di sostenibilità stabilito dalla Direttiva (UE) 2022/2464 (cosiddetta “CSRD”) e gli obblighi di dovuta diligenza connessi al rispetto dei criteri ESG imposti dalla Direttiva (UE) 2024/1760 (cosiddetta “CS3D”), obblighi che costituiscono un vero e proprio dazio implicito alle nostre imprese;
una revisione del Patto di Stabilità e Crescita, al fine di introdurre maggiore flessibilità nei parametri di bilancio, consentendo investimenti pubblici strategici, sgravi fiscali e politiche di crescita economica che consentirebbero anche di aumentare gli acquisti dagli Stati Uniti rafforzando la nostra posizione negoziale nei loro confronti per ridiscutere le politiche commerciali come dazi e tariffe, considerando l’obiettivo prioritario di orientare le politiche di bilancio alla rapida riduzione degli squilibri macroeconomici interni ed esterni all’Unione Economica e Monetaria;
a rappresentare, in ogni sede opportuna (nazionale, regionale e presso l’ANCI Abruzzo), la ferma opposizione all’attuazione del Piano ReArm Europe/Readiness 2030, chiedendo che le risorse previste siano invece indirizzate verso altre priorità di interesse pubblico;
a riferire periodicamente al Consiglio Comunale sugli sviluppi delle suddette negoziazioni e sulle azioni intraprese per tutelare gli interessi dell’Italia in ambito europeo”.