Energia, Bonanni (Azione) a Bonelli: “Alimenta paure per raccogliere consenso, a spese di famiglie e imprese”

Sabato scorso ad Atri, Azione ha presentato la propria proposta sull’energia alla presenza di Carlo Calenda, Giuseppe Zollino e del Presidente del partito abruzzese Raffaele Bonanni, già Segretario generale della CISL. Al centro dell’incontro: la riduzione delle bollette attraverso il disaccoppiamento del prezzo delle rinnovabili da quello del gas, l’introduzione di contratti a due vie per idroelettrico e geotermico, e il ritorno al nucleare per garantire un sistema energetico stabile, pulito e a basso costo.
“Abbiamo illustrato – dichiara Bonanni – come ridurre in tempi rapidi il costo dell’energia, liberando le rinnovabili dalle dinamiche speculative del mercato elettrico e remunerandole correttamente. Una proposta chiara, comprensibile e concreta, talmente chiara che perfino chi non era presente, come Bonelli, ha deciso di commentarla, dimostrando di non aver capito nulla, ma con grande sicurezza.”
“Abbiamo spiegato – prosegue – che per garantire un sistema energetico sicuro, sostenibile e ambientalmente compatibile, è indispensabile reintrodurre il nucleare nel mix italiano. Otto o dieci centrali con più reattori, basate su tecnologie già oggi disponibili, permetterebbero di soddisfare metà del fabbisogno elettrico nazionale. L’altra metà verrebbe coperta da fonti come idroelettrico, geotermico, fotovoltaico e, per quanto possibile, eolico.”
In merito alle dichiarazioni del leader dei Verdi, Bonanni afferma: “Bonelli ha rilasciato dichiarazioni su un tema che farebbe bene ad approfondire di più. Ancora una volta, porta avanti la narrazione del costoso allarmismo che, ignora i dati e alimenta paure infondate, sulla pelle delle famiglie costrette a pagare bollette tra le più care d’Europa e delle imprese che, schiacciate dal costo dell’energia, sono costrette a delocalizzare o a chiudere. La verità, invece, è chiara: il nucleare è oggi una delle tecnologie energetiche più sicure al mondo. Secondo studi internazionali, il numero di vittime per unità di energia prodotta è tra i più bassi in assoluto: appena 0,03 morti per Terawatt-ora, contro le 24,6 del carbone, le 18,4 del petrolio, le 4,6 delle biomasse e le 2,8 del gas naturale. Persino l’idroelettrico, spesso considerato innocuo, registra 1,3 morti per TWh. Il sistema nucleare si fonda su standard di sicurezza estremamente elevati, con più livelli di contenimento fisico, controlli continui da parte di autorità indipendenti e una gestione delle scorie completamente tracciata e in sicurezza.”
“Quanto alla localizzazione delle centrali – aggiunge – Bonelli dovrebbe sapere che non spetta ai partiti né a lui decidere i siti. Le aree vengono individuate attraverso procedure internazionali rigorose, basate su criteri geomorfologici, idraulici e urbanistici. E l’Italia dispone di numerose zone potenzialmente idonee, anche dove già erano presenti centrali prima del referendum del 1987. Bastano da uno a due chilometri quadrati.”
E conclude: “Invece di chiedere dove costruire una centrale, Bonelli dovrebbe spiegare dove trovare 15 mila chilometri quadrati – più dell’intera Campania – da coprire con pannelli solari e pale eoliche alte 200 metri, come vorrebbe il suo modello energetico. Nel frattempo però, mentre si alimenta il populismo energetico, le famiglie italiane continuano a pagare bollette tra le più alte d’Europa e sempre più imprese sono costrette a delocalizzare, incapaci di sostenere i costi energetici attuali.”