Alimentari e panificazione artigianale, firmato da imprese e sindacati il contratto integrativo

Creazione di un osservatorio regionale di settore. Formazione professionale. Prevenzione e sicurezza sull’ambiente di lavoro. Violenza, molestie e discriminazione di genere. Lavoro intermittente. Mensa. Indumenti di lavoro. Elemento economico regionale. Contributo contrattuale.
Sono i punti qualificanti del contratto collettivo integrativo regionale dell’area Alimentazione e Panificazione del settore artigianale sottoscritto ieri mattina a Pescara, nella sede dell’Ebrart – l’ente bilaterale del settore – dai rappresentanti delle confederazioni artigiane abruzzesi (Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai) e dei sindacati dei lavoratori (Cgil, Cisl e Uil).
L’accordo, che resterà in vigore fino al 31 marzo 2027, sarà applicato – come recita il testo – «ai lavoratori dipendenti delle aziende artigiane operanti in Abruzzo del settore Alimentare; delle aziende non artigiane fino a 15 dipendenti del settore alimentare; delle aziende non artigiane che producono e somministrano alimenti e pasti prodotti per la clientela in attività di ristorazione e delle aziende del settore della Panificazione». Un comparto che, tradotto in cifre, significa circa 700 imprese con quasi 3mila lavoratori. Lavoratori che adesso secondo l’accordo si vedranno riconoscere un importo mensile dell’Elemento economico regionale (EER), da calcolare sui minimi retributivi contrattuali comprensivi di contingenza così suddiviso: 2% a decorrere dal 1° giugno 2025; 2,30% per il 2026 a decorrere dal 1° gennaio 2026; 2,50% per il 2027 a decorrere dal 1° gennaio 2027.
Diversi, come detto, gli aspetti qualificanti – oltre la parte più strettamente retributiva – dell’intesa sottoscritta ieri da Silvio Calice, Daniele Di Marzio, Dario Buccella e Federico Del Grosso per le parti datoriali; e da Franco Pescara, Nadia Rossi, Flaviano Montebello e Moreno D’Anastasio per le organizzazioni sindacali. In dettaglio, spetterà all’osservatorio previsto dall’articolo 2 “esaminare l’andamento del settore, le prospettive occupazionali, la diffusione dei servizi forniti dall’Ebrart Abruzzo, le politiche della formazione e del mercato del lavoro, nonché quelle di cultura della sicurezza», mentre in tema di formazione professionale le parti ne confermano «il ruolo primario in quanto presupposto indispensabile per un miglioramento della competitività aziendale attraverso la qualità del prodotto e del servizio”.
Particolarmente qualificanti i capitoli dedicati a prevenzione, sicurezza e ambiente di lavoro, da una parte, e lotta alla violenza, molestie e discriminazioni di genere dall’altra. Nel primo caso, i firmatari convengono tra l’altro, di dar vita a “un sistema di monitoraggio e prevenzione dei fenomeni infortunistici, con lo scopo di innalzare la cultura della sicurezza sul lavoro e la formazione di tutti i soggetti che, a vario titolo, operano all’interno dell’impresa”. Quanto invece al capitolo dedicato alle molestie e discriminazioni di genere sui luoghi di lavoro, l’intesa prevede non solo di applicare “il principio dell’inaccettabilità di ogni atto o comportamento che si configuri come molestia o violenza nei luoghi di lavoro”, ma anche «in aggiunta al congedo retribuito di 3 mesi per vittime di violenza come stabilito dalla legge – ulteriori 3 mesi di aspettativa retribuita al 30% della retribuzione tabellare”.