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Trovato senza vita nella vecchia scuola: morto da tempo

Un uomo di nazionalità marocchina è stato trovato, in avanzato stato di decomposizione, in una vecchia scuola a L’Aquila.

Il ritrovamento è stato effettuato da due youtuber che si erano introdotto nell’istituto in disuso da anni.
L’uomo, residente in Emilia Romagna, aveva ricevuto un foglio di via. Era un senzatetto e non si tratterebbe di morte violenta.
Sulla vicenda le forze di minoranza in consiglio comunale, a L’Aquila, hanno diffuso una nota.

Abbiamo appreso con stupore — e pare non siamo i soli, anche tra chi lavora a stretto contatto con lui — che il Sindaco si trova in Giappone per celebrare i successi della ricostruzione post-sisma aquilana, mentre nella nostra città si consuma l’ennesima tragedia silenziosa: il corpo mummificato di un senzatetto è stato ritrovato all’interno del plesso scolastico abbandonato di Villa Gioia, uno dei tanti edifici ormai divenuti rifugio di disperazione e degrado, come pure diversi altri abbandonati del centro storico o piastre ormai inutilizzate dei progetti C.A.SE.
Questo drammatico episodio, che si aggiunge ad altri avvenuti negli ultimi anni, è il frutto di emarginazione e diseguaglianze sociali che continuano a lasciare molte persone per strada. Basta percorrere i riscoperti portici o il Corso principale, a qualsiasi ora del giorno, per rendersi conto di una realtà che non può e non deve lasciare indifferenti. A ciò si aggiungano i dati sempre più crescenti di famiglie e persone vulnerabili che chiedono assistenza alla Caritas e alle strutture preposte, simboli di una povertà assoluta che li mette in condizione di non poter soddisfare nemmeno i bisogni fondamentali.

Si tratta dell’ennesima tragedia che richiama l’attenzione sulle profonde contraddizioni che ancora segnano la nostra comunità: da una parte si promuove un’immagine di rinascita e prosperità, dall’altra si ignorano emergenze sociali gravi, sulle quali abbiamo più volte chiesto, e torniamo a chiedere con forza, maggior attenzione, sensibilità e soprattutto soluzioni concrete.
Riteniamo che la vera ricostruzione di una comunità non possa limitarsi al recupero materiale degli edifici, ma debba riguardare innanzitutto la socialità, l’inclusione e la qualità della vita delle persone.
Chiediamo pertanto al Sindaco rispetto per chi, in questa città, è rimasto indietro e sollecitiamo interventi immediati e concreti per garantire dignità e sicurezza a tutti i cittadini anteponendoli ad inutili e costosi viaggi istituzionali.

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