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Abruzzo

Abruzzo, il 36% delle imprese del commercio e del turismo non trova personale

Abruzzo. L’indagine nazionale condotta da Confesercenti e Swg rileva che il 36 per cento delle nostre imprese ha difficoltà a reperire lavoratori, e dunque si appresta a tagliare i servizi riducendo anche la marginalità della propria azienda.

 

In una realtà come l’Abruzzo, dove la stagionalità ha un impatto non solo sul turismo ma anche sul commercio delle zone turistiche, il problema si amplifica notevolmente: necessario un cambio di rotta, come la reintroduzione dei voucher e il job sharing semplificato”. Lo afferma il presidente regionale di Confesercenti Abruzzo Daniele Erasmi. “In tutta Italia si stanno cercando altri centomila lavoratori, stimiamo che siano oltre 2 mila solo in Abruzzo – sottolinea Erasmi – ci sono difficoltà sono strutturali, ma a rendere difficile il reperimento di addetti, però, è soprattutto il mismatch, ovvero il disallineamento tra offerta e domanda di lavoro. Quasi un’impresa con problemi di personale su due (il 46%) indica infatti come impedimento principale proprio la mancanza di candidati con una preparazione adeguata. Fattore minore, invece, è quello economico: solo il 19% segnala di non aver assunto perché non si è trovato l’accordo sui compensi”.

“Stagionalità e lavoro nel fine settima sono elementi di precarietà che penalizzano l’offerta – sottolinea Lido Legnini, direttore regionale di Confesercenti e coordinatore delle politiche per il mezzogiorno della confederazione, “c’è bisogno di un tavolo ad hoc su questo tema che cerchi di conciliare le esigenze dei lavoratori con quelle delle imprese che non riescono a garantire un impegno continuativo al proprio personale. Si può intervenire ad esempio detassando gli aumenti retributivi ed eliminando le ore minime ai part-time, valutando la reintroduzione dei voucher almeno nel settore ricettivo.

 

Bisogna intervenire anche sul decreto flussi qualificando i lavoratori che arrivano dall’estero superando qualsiasi riserva ideologica che non dovrebbe più esistere nel dibattito politico. Anche perché questo paese ha bisogno di quei lavoratori. Occorre intervenire subito perché l’Abruzzo è un territorio più debole di altri e l’impatto di un intervento meno incisivo può essere particolarmente grave”.
Particolarmente rilevante, aggiunge Sonia Di Naccio, responsabile dell’Ufficio Politiche del lavoro di Confesercenti Abruzzo, “è la formazione: occorre che le istituzioni investano sulla formazione di qualità dei lavoratori, sia di chi si affaccia al mondo del lavoro, sia di chi dal suo interno ha l’esigenza di aggiornare le proprie competenze”.

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