Sindaco e Rispoli: “Contiene opere già avviate e che partiranno. Interventi per 62 milioni di euro: l’unica risposta seria e concreta a chi semina allarme e bugie”
Chieti. Adottato in Giunta il nuovo Piano Triennale delle Opere Pubbliche, lo strumento di programmazione degli interventi dell’Amministrazione per la rigenerazione, riqualificazione e manutenzione del territorio, potrà ora passare in Consiglio comunale per l’approvazione.
“Si tratta di uno strumento che muove oltre 62 milioni di euro nel triennio, che anno per anno conferma tutte le opere avviate, nessuna esclusa, così come tutti i fondi, nessuno escluso, delle opere che contiene – esordiscono il sindaco Diego Ferrara e l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Rispoli – Si tratta di un piano che contiene il concreto avvio di una rigenerazione inedita per la città: gli interventi sono già tutti in itinere, vedono appaltata già la redazione dei vari progetti esecutivi e a questi se ne aggiungeranno altri, il cui iter sta partendo in queste settimane, per arrivare già entro il 2023 ai primi cantieri. Tutte le risorse europee sono confermate, come lo sono i fondi avuti dallo Stato e dalla Regione, vogliamo sottolinearlo affinché la febbre di campagna elettorale di qualcuno non finisca per veicolare solo fake news che i cittadini non meritano. Fra i progetti c’è anche l’edilizia residenziale sociale e attenzione agli alloggi Erp, altro fatto inedito perché per la prima volta l’Amministrazione con fondi Cipe riqualifica i 55 alloggi di via delle Acacie, via delle Robinie, a Madonna degli Angeli: i lavori sono stati già affidati e a breve le ditte cominceranno a lavorare, risolvendo situazioni drammatiche sul fronte dell’agibilità, rimaste inaffrontate finché non ce ne siamo occupati. In progress continua anche la messa in sicurezza del territorio dai fenomeni del dissesto idrogeologico, nonché le azioni di manutenzione della rete viaria comunale, che vede avviati già diversi interventi di messa in sicurezza su tutto il territorio. È un Triennale delle opere possibili, quelle cioè per cui esistono risorse certe perché non diventino incompiute, che questa Amministrazione non vuole produrre. Un piano importante di azioni concrete, che contiene anche lo schema per richiedere il finanziamento da utilizzare per il recupero del Palazzo comunale, anch’esso fermo da anni nonostante la precaria sistemazione degli uffici comunali. A tal fine abbiamo avanzato la richiesta di 5,3 milioni all’ Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere per definire anche questo cantiere, la nostra intenzione è e resta quella di riattivare tutti i cantieri fermi che abbiamo trovato e chiudere quelli aperti, nonché completare l’iter delle opere che abbiamo progettato in questi due anni e mezzo, per aprirne di nuovi e dare risposte che alla città servono: parcheggi, opere, servizi”.