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Teramo

Centro di accoglienza, obiettivo Mosciano incontra la Prefettura

Diverse le richieste del gruppo consiliare al vice prefetto di Teramo

Teramo. Questa mattina, il gruppo consiliare Obiettivo Mosciano (composto da Maria Cristina Cianella, Nadia Baldini, Monica Lallone e Dylan Iezzi) ha incontrato il vice prefetto di Teramo Di Silvestro e il Capo di Gabinetto Di Gaetano.

“Durante l’incontro abbiamo presentato un nostro documento con le richieste che abbiamo ritenuto più opportune in merito al Centro di Accoglienza e abbiamo trattato della possibilità di visitare il Cineteatro Acquaviva, ormai chiuso da 14 anni”.

Le richieste di Obiettivo Mosciano

– rafforzamento del numero di militari presenti nella stazione dei Carabinieri di Mosciano;
– un incontro straordinario organizzato dalla prefettura con i cittadini moscianesi per permettere a tutti di conoscere qual è l’attuale situazione;
– di chiedere alla cooperativa di dotare il Centro di accoglienza straordinario di un sistema di videosorveglianza;
– la previsione della tempistica dello spostamento del CAS, presso un centro di seconda accoglienza;
– la presenza più partecipe di mediatori culturali che facciano da tramite tra la cittadinanza e gli ospiti del CAS;
– l’inserimento degli ospiti del CAS in lavori di pubblica utilità, come la cura del verde pubblico o in progetti volti ad incentivare la convivenza con la cittadinanza;
– di valutare, alla luce degli episodi di criminalità che si sono succeduti nel tempo, lo spostamento del CAS al fine di evitare problemi di altra natura.

“Ci è stato riferito”, prosegue il gruppo consiliare, “che sono state compiute delle azioni sanzionatorie nei confronti degli ospiti, che si sono resi protagonisti degli eventi criminosi avvenuti nei giorni scorsi. Il CAS, inoltre, fino a quando permarrà lo stato di emergenza migratoria dovrà rimanere necessariamente aperto”.

“Per quanto riguarda i lavori di pubblica utilità, l’Amministrazione Comunale era già stata attenzionata sulla possibilità d’impiego dei ragazzi del Cas ed era disponibile anche la cooperativa; per il momento non si sono viste azioni da parte dell’Amministrazione in tal senso, per cui noi solleciteremo affinché avvenga. Ci é stato, inoltre, precisato che il CAS era già stato istituito con l’arrivo della popolazione ucraina fuggita dalla guerra. Il bando dello stesso ha durata di tre anni prorogabili”.

“La nostra azione”, concludono, “vuole essere la più moderata e legittima possibile evitando dei proclami che concludono nel nulla. Il nostro impegno é volto costantemente all’interesse dei diritti che devono essere rispettati: da una parte il diritto dei cittadini ad un paese sicura e dall’altra parte il diritto degli ospiti ad essere accolti”.

 

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