Pescara, palazzi Clerico da abbattere: dentro ancora tossicodipendenti e disperati FOTO
Il consiglio comunale ha votato per la demolizione
Pescara. I ruderi di cemento armato dei Palazzi Clerico nel quartiere Rancitelli vanno abbattuti. Lo ha deciso il Consiglio comunale di Pescara, che ha approvato con 24 voti favorevoli e 1 solo voto contrario la mozione di merito, nata sull’onda delle richieste giunte anche dai cittadini del rione, impegnando sindaco e giunta ad “adottare con la massima urgenza tutte le iniziative utili per far sparire quegli edifici della vergogna, a partire dalla loro demolizione”.
A riferirlo è il Presidente della Commissione Sicurezza del territorio, Armando Foschi, annunciando l’esito del voto della mozione e che ieri ha guidato un sopralluogo negli scheletri dei palazzi mai terminati, tra via Tavo e la Tiburtina.
“Il documento – ha spiegato il Presidente Foschi – fa seguito alla riunione di Commissione svoltasi il 9 settembre scorso alla presenza, tra gli altri, del Dirigente all’Edilizia Gaetano Silverii, di Don Massimiliano De Luca, parroco della chiesa degli ‘Angeli Custodi’ e di una delegazione di residenti, con i quali abbiamo attivato un dialogo importante teso a riportare ordine, legalità e sicurezza nel quartiere. In quella sede i cittadini hanno lanciato la loro denuncia in riferimento alla presenza degli scheletri dei Palazzi Clerico, un complesso edilizio rimasto incompiuto, due ruderi sviluppati su più livelli tra via Tiburtina e via Tavo, e un terzo rudere di un solo piano, che contribuiscono a definire un quadro di pesante degrado urbano. I cittadini, esasperati, hanno ricordato come quei manufatti siano da sempre ricettacolo di degrado sociale, luogo di spaccio e consumo di droga, ma anche che la loro presenza incombente oggi spaventa dal punto di vista urbanistico-edilizio-strutturale, lasciando emergere dubbi, perplessità e preoccupazioni circa la loro permanenza sotto il profilo di agibilità e vivibilità: è evidente che quei pilastri di cemento armato, costantemente inzuppati dall’acqua che riemerge dal suolo, oggi presentino dei problemi tecnici, con lo stesso cemento che ha cominciato a sfaldarsi, e rappresentino un pericolo per l’incolumità di chi addirittura vive all’interno dei ruderi, visto che dopo decenni la proprietà non è mai riuscita a individuare una misura capace di rendere impenetrabile l’intero complesso, limitandosi a recinzioni presto divelte”.
Uno scenario di disagio che si manifesta da quasi 40 anni, oggi ancor più aggravato dalla demolizione del vicino Ferro di Cavallo, ricovero per senzatetto e tossicodipendenti. E proprio durante il sopralluogo della commissione sono dovuti intervenire poliziotti, per sgombrare i vari disperati che avevano occupato gli edifici, e il 118 per soccorrere una ragazza colta, tra caldo asfissiante e droga, da un malore.
“Il voto è stato chiaro: su 27 consiglieri presenti in aula, abbiamo registrato 24 voti a favore e un solo contrario, un’espressione che rappresenta una risposta concreta, immediata e attuabile a un intero quartiere che aspetta il proprio riscatto. Ovviamente continueremo a seguire l’iter procedurale della vicenda in attesa di veder comparire le ruspe”, conclude Foschi.