Morte Simone Di Gregorio: inadeguata l’assistenza territoriale psichiatrica in Abruzzo
San Giovanni Teatino. La tragica morte di Simone Di Gregorio merita l’accertamento delle responsabilità da parte della magistratura.
Ma nessun accertamento è necessario per provare che la sua vicenda evidenzia l’inadeguatezza dell’assistenza territoriale psichiatrica in Abruzzo. Lo raccontano da anni le indagini epidemiologiche ufficiali.
Nell’esprimere cordoglio e vicinanza ai familiari evidenziamo che la tragedia si è consumata in un giorno festivo e di ponte con il ferragosto.
Da sempre le Associazioni chiedono ai Centri di Salute Mentale di garantire il servizio anche nei giorni prefestivi e festivi. È in tali giorni che le persone sofferenti rischiano crisi importanti, determinate anche dalla solitudine e dalla carenza di cure.
E’ un passaggio della nota diffusa dall’Osservatorio regionale Abruzzo per la salute.
“La politica sanitaria regionale deve assumere il ruolo di guida e deve garantire risorse per la presa in carico H24 delle persone malate”. I CSM devono essere organizzati in maniera tale da realizzare questa continuità e a costruire progetti di cura che coinvolgano familiari e reti sociali.
Non vogliamo più simili tragedie, conseguenze anche di discontinuità della cura, di veri abbandoni sul territorio.
La malattia mentale si può curare. Servono cure integrate farmacologiche, psicologiche, sociali e che intervengano sul territorio anche per prevenire Trattamenti Sanitari Obbligatori.
L’Osservatorio Regionale per la Salute Mentale, rete di associazioni e organizzazioni sindacali, costituitasi nel 2019 e formata dalle Associazioni di volontariato 180Amici, Altri Orizzonti, Cosma, Percorsi, U.N.A.SA.M. e da Cittadinanza attiva, ARCI, CGIL, CISL, UIL regionali, pertanto torna a sollecitare le Autorità della Regione Abruzzo, delle Aziende Sanitarie e degli Ambiti Sociali, affinché la Salute Mentale venga finalmente considerata in Abruzzo un tema prioritario tra quelli che riguardano la Salute dei cittadini.