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Vasto, bloccata la cattura del lupo

Menna: “Una scelta che non può essere accettata, i sindaci hanno il dovere di difendere i propri concittadini”

Vasto. “Quanto accaduto stamane ha del paradossale e dell’assurdo. Nell’esprimere la mia massima solidarietà ai componenti del gruppo comunale della Protezione Civile di Vasto e nel ringraziarli per quanto da mesi stanno facendo e per quanto hanno fatto questa mattina in merito alla cattura del lupo o presunto tale, avvierò con l’avvocatura comunale una causa risarcitoria nei confronti dello Stato e della Regione Abruzzo e lo farò anche per danno all’immagine della città. e Nel contempo torno nuovamente a chiedere che venga cambiata immediatamente la legge nazionale che disciplina la cattura degli stessi”. Lo dichiara il sindaco di Vasto e presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna a seguito dei fatti accaduti stamane che hanno visto il lupo o presunto tale entrare in una attività privata e che, dopo il pronto ed immediato intervento dei volontari della Protezione civile di Vasto, guidati da Eustachio Frangione, gli stessi non hanno procedere alla cattura perché l’Ente Parco, avvisato di quanto stava accadendo, ha bloccato la Protezione Civile ed il Comune dall’intervenire.

“Una cosa inaccettabile e inconcepibile! La città di Vasto e non solo, visto che l’animale ha aggredito anche una ragazzina nella vicina San Salvo, è da mesi alla “caccia” del lupo o presunto tale e oggi, che finalmente si era giunti alla sua cattura, i volontari della Protezione civile non sono potuti intervenire perché fermati dall’Ente Parco. Scelta che non può essere accettata e tollerata! Sono mesi – precisa Menna – che mando lettere affinché cambi la normativa nazionale in attesa che lo Stato autorizzi i sindaci ad intervenire a riguardo. Il mio appello, la mia richiesta è rimasta inascoltata. La città di Vasto, come tutte le città d’Italia, sono sotto scacco di una norma che ci paralizzata. I sindaci hanno il dovere di difendere i propri concittadini e tutti coloro che si trovano sul territorio e non possono farlo perché hanno le mani legate. Tutto ciò è intollerabile, ed è inaccettabile il silenzio ed il lassismo del Parco e della Regione.

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