Pescara. Nel botta e risposta tra i sindaci di Pescara e Spoltore, l’associazione La Grande Pescara interviene sul dibattito legato al “poltronificio” legato alla fusione dei 2 comuni e Montesilvano.
“La fusione tra i comuni dovrebbe avere ben altro significato, a partire dalla riflessione che non si tratta di un mero accorpamento di quelli minori nel più grande piuttosto di una favorevole occasione per l’istituzione di un nuovo Comune di maggiori dimensioni e, quindi, di maggiori opportunità”, afferma Fiammetta Trisi, presidente dell’associazione politico-culturale.
“C’era da aspettarsi un fiorire di proposte di riorganizzazione amministrativa” prosegue Trisi, “ma poco o nulla emerge di ciò negli atti in discussione né appare vi sia stata una elaborazione progettuale per la città estesa: un’occasione persa per esprimere una visione che dia sviluppo e slancio alla nuova conformazione territoriale. Così che il tutto appare ridursi a beghe da campanile (tutti uniti con le alabarde a difesa del proprio fortino comunale), quindi ad un’occasione presa per moltiplicare posti di amministrazione, alla faccia degli obiettivi di razionalizzazione dei costi e di snellimento delle procedure amministrative, alla base del processo di fusione tra Comuni”.
“Se dovesse essere approvata la bozza di Statuto licenziata in Commissione, ogni decisione gestionale dovrebbe ‘passare’ al vaglio dei 4 municipi così che la Giunta comunale rimarrebbe paralizzata dalle inevitabili contese e richieste di contropartita, come sembrerebbe essere già avvenuto nelle fasi interlocutorie relative all’elaborando accorpamento dei servizi. Con la conseguenza che sono stati rinviati quelli più significativi (tributi, sociale, polizia municipale) e prescelti altri meno impattanti e senza o poca materia del contendere”, conclude Trisi.