Pescara. “Provocati e costretti a difendersi”: il capogruppo Udc al comune di Pescara, Massimiliano Pignoli, difende i tifosi pescaresi colpiti da daspo – fino a 10 anni – dopo gli scontri avvenuti a Fiorenzuola contro i “rivali” della Reggiana.
“La notizia che undici tifosi pescaresi siano stati colpiti da Daspo con divieto di assistere a manifestazioni sportive sin anche per dieci anni, mi colpisce e mi indigna perché dai racconti dei supporter pescaresi presenti a Fiorenzuola d’Arda lo scorso 6 agosto, emerge che c’è stata una provocazione da parte dei tifosi emiliani”, afferma Pignoli, che auspica un approfondimento da parte delle autorità di pubblica sicurezza per la ricostruzione dell’accaduto.
“Le testimonianze dei tifosi pescaresi raccontano come al termine della gara di Coppa Italia mentre tornavano alle rispettive autovetture siano stati provocati e insultati prima a parole e poi con i fatti dai tifosi reggiani. I supporters pescaresi sono stati costretti a reagire e a difendersi anche perché in netta minoranza. Per questo ritengo – prosegue il consigliere comunale – che il Questore di Piacenza che ha emesso i Daspo debba poter rivedere i filmati e ascoltare le testimonianze dei presenti per una giusta ricostruzione dell’accaduto. Non è giusto che oggi debba pagare pesantemente chi è stato provocato. Il tutto in un dopo gara che ha visto probabilmente un servizio d’ordine troppo leggero. E allora credo sia giusto rivedere questi provvedimenti per non punire e penalizzare chi ha avuto il torto se così si può dire, di difendersi”.
“Auspico anche un intervento del Questore di Pescara affinché si possa – conclude Pignoli – non punire ingiustamente i tifosi pescaresi. Se c’è qualcuno che ha sbagliato è giusto che paghi. Ma non è giusto che invece ci rimetta chi ha dovuto pensare a salvaguardare la sua integrità fisica e che per dimostrare la sua estraneità ai fatti dovrà anche trovarsi e pagare un avvocato”.