Abruzzo. Arrivare ad assistere attraverso la telemedicina almeno 200mila pazienti cronici abruzzesi entro i prossimi 2 anni: è l’obiettivo del progetto approvato dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Salute, Nicoletta Verì.
Il provvedimento si inserisce nel più ampio percorso di digitalizzazione dei servizi sanitari regionali, che ha già visto l’attivazione di una serie di applicativi telematici cui il cittadino può accedere direttamente da qualsiasi dispositivo.
“Nelle primissime fasi della pandemia Covid – ricorda l’assessore – la Regione ha accelerato l’attivazione dei servizi di telemedicina per i diabetici e per i disturbi dello spettro autistico: le difficoltà negli spostamenti, infatti, avrebbero potuto creare seri disagi per l’assistenza ai pazienti. Di qui il ricorso alla telemedicina, che in quell’occasione ci consentì di garantire la continuità delle cure. Oggi, però, facciamo un ulteriore passo avanti in questa direzione, con l’estensione anche ad altre patologie croniche: oncologiche, respiratorie, cardiologiche e neurologiche”.
Nei mesi scorsi un gruppo di lavoro tecnico-scientifico – a cui hanno partecipato i rappresentanti delle 4 Asl – ha predisposto un modello organizzativo regionale, così da uniformare le procedure di presa in carico e gestione del paziente, oltre a condividere gli aspetti tecnologici della piattaforma.
“La telemedicina – precisa la Verì – non è alternativa ai modelli tradizionali di cura, ma ne è complementare. Ci permetterà, però, di assistere il paziente anche a distanza e nel suo domicilio, evitando spostamenti non necessari che in alcune aree della nostra regione rappresentano un effettivo disagio per il cittadino. I protocolli saranno gestiti dallo stesso personale sanitario che ha in carico l’utente, con le medesime garanzie di sicurezza e appropriatezza già codificate nei Pdta (i percorsi diagnostico terapico assistenziali, ndc)”.
Ad individuare i pazienti eleggibili al teleconsulto, teleassistenza e telemonitoraggio saranno equipe multidisciplinari e, una volta a regime, è previsto anche il fattivo coinvolgimento delle farmacie territoriali e degli enti del terzo settore.
“I servizi di telemedicina – conclude l’assessore – rappresentano uno dei pilastri delle strategie della Missione 6 Salute del Pnrr e vanno ad integrarsi nel processo in corso di ridefinizione della rete dell’assistenza territoriale regionale, che vedrà l’apertura di case e ospedali di comunità nelle diverse zone della nostra regione, in un piano di complessiva riorganizzazione di tutta l’assistenza sanitaria”.