Superbonus, centinaia di aziende in provincia di Teramo a rischio fallimento
L'allarme di Ance, Aniem e Cna
Teramo. A distanza di 10 giorni dall’incontro in provincia, le principali sigle del settore delle costruzioni, ANCE, ANIEM e CNA, tornano sul tema esprimendo attraverso i tre Presidenti la loro grandissima delusione e altrettanta preoccupazione.
“Sono a rischio centinaia di colleghi che in totale buona fede hanno investito sul superbonus, migliaia di lavoratori con le loro famiglie e tutti i fornitori. Le dichiarazioni giunte dal Premier Meloni e dal Ministro Giorgetti ci hanno fatto comprendere chiaramente la totale assenza dei parlamentari di centro destra all’incontro dell’11 settembre scorso, non sapevano cosa dirci o, meglio, lo sapevano ma forse non avevano il coraggio di dircelo”, commenta Enzo Marcozzi, Presidente di ANIEM Teramo.
“A dire il vero la loro assenza ha fatto più rumore di mille parole. A tre mesi dalla scadenza del superbonus non sappiamo ancora il nostro destino, non sappiamo se dare seguito agli impegni presi oppure preferire un contenzioso con i committenti, perché è a questo punto che siamo arrivati. Vogliamo che il Governo, la politica tutta – continua Marcozzi – ci restituisca quanto tolto, da novembre a giugno il blocco delle cessioni è solo frutto di norme, a questo punto mi viene da pensare volutamente contraddittorie e confusionarie, emesse con il chiaro intento di mandare in tilt le banche e gli altri cessionari. Diversamente oggi non ci troveremmo in questa folle condizione. Non si spiega d’altronde, come il Ministro Giorgetti che parla oggi di mal di pancia solo a sentire la parola superbonus, è lo stesso che 18 mesi fa votava per far prorogare tale misura, questi mesi ci vanno restituiti tutti senza vincolarci a nessuna percentuale di lavori asseverati entro fine anno, il rischio infatti è di fare in fretta a discapito della qualità del lavoro”.
Per il presidente dell’Ance, Ezio Iervelli, “le 17 modifiche normative che hanno caratterizzato i tre anni di vita del Superbonus hanno impedito un regolare sviluppo dei cantieri a cui si è aggiunto il prolungato maltempo della scorsa primavera. La prima priorità è la proroga della scadenza del 31 dicembre prossimo per consentire la conclusione dei cantieri e scongiurare un contezioso enorme; la seconda è lo sblocco dei crediti fiscali che non hanno più un mercato per la profonda incertezza determinata dalla legge; la terza è dare certezza alla ricostruzione post sisma che può utilizzare il superbonus solo fino al 2025, mentre la ricostruzione durerà molto di più. Uno Stato credibile rispetta i patti con i cittadini. Un Parlamento responsabile tutela coloro che hanno in buona fede applicato la legge. Siamo consapevoli che il Governo voglia mettere un punto sull’argomento, conclude Alfredo Martinelli Presidente CNA Costruzioni Teramo, ma per scelte sbagliate da parte di chi ci dovrebbe tutelare non può pagare il cittadino o l’onesto imprenditore, tutti i decreti di questi mesi hanno solo alimentato incertezza senza risolvere le vere criticità. Quello che chiediamo con forza è innanzitutto poter monetizzare i crediti maturati per lavori già eseguiti e quelli da maturare per lavori in corso, in che modo non ci interessa, è la politica che deve darci una risposta. In secondo luogo, chiediamo una proroga di 12 mesi che ci consenta di portare a termine i cantieri. Le mancate monetizzazioni hanno creato infatti il rallentamento e in alcuni casi il blocco dei lavori. Tra qualche mese si voterà per la nostra regione, una cosa è certa – concludono i tre presidenti – alle nostre associazioni e alle nostre aziende potranno avvicinarsi solo quei partiti che oggi non ci abbandonano”.