Penne, uccise la moglie con una statuetta: 81enne condannato a 10 anni di carcere
Penne. Dieci anni di reclusione per omicidio volontario aggravato: è la condanna inflitta dalla Corte d’Assise di Chieti a Gino Mazzini, 81enne di Penne accusato di aver ucciso la moglie, Maria Cretarola, colpendola in testa con una statuetta in pietra.
L’omicidio avvenne il 29 maggio 2020, in pieno lockdown, nella casa della coppia a Penne. Maria Cretarola morì poi il 14 agosto, dopo essere stata ricoverata in ospedale e, successivamente, in una struttura sanitaria.
Il pubblico ministero Gabriella De Lucia aveva chiesto 30 anni di reclusione per l’81enne ma la Corte, presieduta da Guido Campli, giudice a latere Maurizio Sacco, gli ha riconosciuto il vizio parziale di mente e lo ha dichiarato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici.
Mazzini aveva subito ammesso le proprie responsabilità, raccontando poco tempo dopo, allo psichiatra che lo visitò durante il ricovero nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Pescara, che non tollerava che la moglie soffrisse per le malattie da cui era affetta e che proprio ciò lo indusse a colpire alla testa con la statua.
Secondo la difesa, però, manca la prova del nesso di causalità fra il colpo subito dalla donna e la morte.