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Pescara

Argini del Tavo a Farindola, ambientalisti contro il sindaco: “Illegale rimuovere la vegetazione”

Farindola. Sindaco e cittadini, con una raccolta firme, da una parte, associazioni ambientaliste dall’altra: la situazione degli argini del fiume Tavo a Farindola divide gli animi.

Alcuni giorni fa, infatti, una raccolta firme è stata avviata tra la comunità di Farindola per chiedere di effettuare interventi a favore della difesa idraulica del fiume Tavo, sostanzialmente con la rimozione della vegetazione sugli argini.

Oggi, invece, al sindaco Lacchetta scrivono le associazioni di protezione ambientale Wwf, Cai, Legambiente, Gruppo Unitario per le foreste italiane, Italia Nostra e Mountain Wilderness Abruzzo, per esporre “la più profonda preoccupazione per la situazione critica che potrebbe presto interessare il fiume Tavo nel tratto a valle di Farindola”.

“Abbiamo appreso da un manifesto pubblico da Lei firmato”, dicono le associazioni a Lacchetta, “l’invito rivolto ai suoi cittadini per un’ardita raccolta di firme con la richiesta di rimozione illegale di una folta vegetazione lungo le sponde del Fiume Tavo. L’azione da Lei stimolata e auspicata, con l’abbattimento degli alberi, magari con l’eventuale utilizzo indiscriminato di mezzi meccanici lungo le sponde del fiume Tavo, ci lascia attoniti e pieni di sgomento e ci spinge a rivolgere alle autorità competenti un accorato appello perché Lei possa mantenere gli impegni precedentemente assunti, in sedi pubbliche e con atti formali per la difesa del fiume stesso”.

“L’azione che sta promuovendo, con la richiesta di rimozione della vegetazione riparia, rischia seriamente di provocare danni irreparabili all’ecosistema del fiume, mettendo a rischio la flora e la fauna locali”, rimarcano gli ambientalisti, “le leggi e i regolamenti vietano severamente la rimozione della vegetazione ripariale e tentare di rimuovere la vegetazione ripariale dei fiumi con pretestuose e costose ripuliture sporadiche significa colpire il fiume nelle sue funzioni naturali e vitali”.

“Chiediamo con urgenza che venga messa in atto una moratoria immediata per evitare l’abbattimento degli alberi e l’uso delle ruspe lungo le sponde del fiume Tavo”, insistono le associazioni, che a Lacchetta chiedono “un confronto per contribuire a trovare soluzioni possibili, condivise ed armoniche, senza forzature istituzionali”, ma si dicono comunque ” costretti a dover ricorrere in tutte le sedi competenti anche al livello Europeo nel caso si dovessero verificare azioni di danneggiamento del patrimonio geologico, vegetale ed animale del Fiume Tavo in uno dei tratti più suggestivi ed integri”.

 

 

 

 

 

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