E’ successo alla stazione di Roseto, nella notte di sabato 7 ottobre, intorno alle 23:45, al rientro dalla manifestazione di Roma a sostegno della Costituzione, dal titolo La via Maestra.
Nel momento in cui gli ultimi partecipanti scendevano dal pullman e ritiravano le bandiere rosse della Cgil, Giuseppe Tiberio, componente l’Assemblea generale della Cgil e delegato della Fiom, da sempre impegnato nell’attività politico-sindacale nel territorio rosetano, insieme ad altre tre persone, è stato raggiunto da un gruppo di circa 7-8 ragazzi, che con fare minaccioso hanno rivolto pesanti insulti, mentre facevano il saluto romano.
Tiberio e le altre tre persone hanno deciso di non rispondere alle provocazioni ed allontanarsi per raggiungere l’auto. Il gruppo così, non pago, ha intonato l’inno fascista.
E’ difficile derubricare l’accadimento come una banale “bravata” da parte della goliardia di alcuni ragazzi. Riteniamo invece che bisogna stigmatizzare l’accadimento come un episodio gravissimo, proprio perché sono i ragazzi ad averlo commesso.
Giovani che evidentemente non hanno ben compreso cosa sia stato il “fascismo” e non averlo compreso appieno mette in pericolo loro stessi.
Non denunceremo l’accaduto alle autorità perché riteniamo sia stata l’ignoranza e l’inconsapevolezza a muovere i ragazzi. Al contrario, invece, continueremo ad impegnarci, come abbiamo fatto lo scorso 7 ottobre a Roma, per diffondere e raccontare i valori imprescindibili su cui si basa la nostra Costituzione, per la quale tanti uomini e tante donne hanno perso la vita.
Continueremo a creare spazi di democrazia per aumentare la consapevolezza e ricordare che l’antifascismo è il perno su cui si basa la storia collettiva di questo Paese.