Nello scorso mese di settembre, il personale del Settore Anticrimine del Commissariato di Sulmona, è intervenuto nella sede dell’Azienda Regionale per le Attività Produttive, in viale dell’Industria, a seguito di richiesta pervenuta sulla linea di emergenza 113, a causa della scoperta, avvenuta al mattino, di un furto consumato proprio all’interno dello stabile avvenuto verosimilmente nel corso della nottata appena trascorsa.
In particolare, veniva anche riferito agli operanti intervenuti sul posto, che risultava essere stata oggetto di effrazione una delle porte di emergenza che consentono l’ingresso all’interno dei locali dell’Arap.
Pertanto, al fine di svolgere gli accertamenti di rito, sul posto giungeva anche personale del locale Posto di Fotosegnalamento e Documentazione della Polizia Scientifica di Sulmona.
Dopo avere eseguito approfonditi e scrupolosi rilievi dattiloscopici su un distributore automatico di cibi e bevande, dal cui interno era stato asportato un quantitativo imprecisato di monete, snack e bevande, gli operatori riuscivano a campionare, nello specifico su un pannello metallico posteriore del summenzionato distributore, un frammento dattiloscopico, esaltato secondo una attenta e minuziosa attività eseguita secondo i protocolli operativi del caso.
Era inoltre possibile constatare, nel corso del sopralluogo, che l’ignoto malfattore si era introdotto in diverse stanze dell’Azienda Regionale, rovistando nei cassetti e sulle scrivanie, alla ricerca probabilmente di altri beni od oggetti di valore che potessero essere ulteriormente oggetto dell’azione furtiva.
Successivamente, il campione prelevato veniva inviato presso la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, nello specifico al competente Servizio di Polizia Scientifica, il quale grazie ad accertamenti e riscontri tecnico-scientifici ulteriori, riusciva ad attribuire il frammento di impronta digitale ad un individuo, già evidentemente presente in banca dati in quanto già destinatario di attività di fotosegnalamento.
Quindi, con accurata relazione tecnica, inviata poi al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sulmona, era possibile deferire la persona in argomento, per i reati commessi, alla locale Procura della Repubblica; l’attività investigativa posta in essere consentiva inoltre di accertare che la persona alla cui identità si è risaliti tramite i rilievi dattiloscopici, era già sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari, in quanto nel recente passato si era resa autrice di analoghi reati contro il patrimonio.
Alla luce di tutto ciò, gli agenti contestavano nella informativa di reato redatta a carico dell’individuo, anche il delitto di evasione, per essersi appunto allontanato arbitrariamente dalla abitazione dove stava scontando la misura cautelare.