Chieti, discarica Casoni: verso l’ultimo giorno di attività per l’indifferenziato
Sindaco e assessore Zappalorto: “Agir farà l’appalto per il 2024. La discarica chiuderà definitivamente il 20 novembre”
Chieti. “Il 19 novembre il Comune di Chieti depositerà l’ultimo sacchetto di rifiuti indifferenziati nella discarica di Casoni. La Deco, quale soggetto gestore, il 27 ottobre ci ha comunicato che a seguito di verifiche puntuali le operazioni di smaltimento del residuo secco indifferenziato presso la discarica termineranno inderogabilmente il 20 novembre. In tale data sarà formalizzata la procedura di chiusura della stessa”, spiegano il sindaco Diego Ferrara e l’assessore all’Ambiente Chiara Zappalorto.
“Tanto premesso, va detto che tutte le procedure che vengono avviate per il periodo successivo riguarderanno esclusivamente l’affidamento del trattamento del rifiuto secco indifferenziato, cioè il cosiddetto TMB- chiariscono – . La determina a contrarre disposta dal Comune di Chieti demanda all’Agir tutte le operazioni di appalto del TMB per i mesi previsti nel 2024. Nelle more di questo affidamento, la Deco Spa, al fine di non creare problemi di gestione per il servizio di trattamento dei rifiuti, che non ha possibilità di essere interrotto, ci ha comunicato la disponibilità a continuare l’attività ai medesimi costi fino all’aggiudicazione dell’appalto da parte dell’Agir, che arriverà entro il 31 dicembre 2023 al massimo. Si ribadisce, al fine di evitare erronee interpretazioni, che la chiusura della discarica rimane quella comunicata e più volte riferita in questa nota. Il Comune, preso atto della disponibilità di Deco alla proroga del sevizio dal 20 novembre al 31 dicembre inclusi, sta procedendo alle verifiche di rito nel rispetto della normativa, della trasparenza, della massima concorrenza e della legalità.
Questa è la storia, che l’Amministrazione ha passo per passo riferito alla cittadinanza, all’Agir e ai soggetti interessati. La discarica, dunque, chiuderà il 20 di novembre, interpretazioni e opinioni differenti non solo generano confusione, ma, soprattutto, non hanno alcun fondamento”.