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“Suo figlio ha avuto un incidente”: truffata una donna di Torricella

L’anziana denuncia l’episodio ed i carabinieri risalgono agli autori

Sayonara Tortoreto

Lo scorso primo luglio una anziana di Torricella Sicura ha denunciato di essere rimasta vittima di truffa.

La donna ha raccontata che nella giornata precedente era giunta presso la sua utenza telefonica una chiamata da una falsa avvocatessa la quale la informava che il figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale e per sistemare tutto era necessaria la la somma di euro 9.000.

La vittima ha risposto di non avere quella cifra, quindi l’anonima interlocutrice l’avrebbe tranquillizzata dicendole che andavano bene anche eventuali monili in oro che aveva in casa.

L’anziana ha raccolto così i suoi preziosi che oltre al valore economico, avevano per lei un immenso valore affettivo e li ha consegnati a uno sconosciuto che si è presentato in casa.

Solo in seguito parlando con un congiunto si è accorta di essere caduta in un tranello.

A seguito di una lunga e complessa attività di indagine messa in atto dai carabinieri della stazione di Torricella Sicura e coordinatadalla Procura della Repubblica di Teramo, i due truffatori sono stati individuati e deferiti all’A.G. quali presunti autori della truffa.

Si tratta di una coppia proveniente dal sud Italia, con a carico precedenti per fatti dello stesso tenore.

Sul conto degli stessi, oltre alla segnalazione alla magistratura è stata avviata la procedura per l’emissione da parte del questore di Teramo del foglio di via obbligatorio.

I CONSIGLI “Per nessun motivo deve essere consentito l’accesso agli sconosciuti che dovessero presentarsi al portone o sull’uscio di casa; nessun ente chiede per telefono di recarsi agli sportelli bancomat per prelievi o per bonifici; nessun avvocato, Forza di Polizia o assicurazione chiede per telefono soldi o monili in oro per liberare congiunti a seguito di mancati pagamenti, sinistri stradali etc; nessuna banca o ufficio postale si reca in casa per controllare le banconote prelevate allo sportello; bisogna diffidare di telefonate di presunti congiunti che chiedono il pagamento per la consegna di pacchi; giammai Carabinieri e altre FF. di Polizia si presentano presso le abitazioni, in uniforme o in abiti civili, per riscuotere soldi; in ogni caso di dubbio sull’identità degli interlocutori, telefonare immediatamente al “112” per consentire alla più vicina pattuglia dell’Arma dei Carabinieri e delle altre Forze di Polizia di intervenire per evitare spiacevoli conseguenze; occorre sempre denunciare alle Forze dell’Ordine eventuali truffe, così come vanno immediatamente segnalati contatti che possano apparire sospetti o chiari tentativi di truffa”.

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