Siamo rimasti sorpresi e perplessi nel ricevere dal Comune di Campli una comunicazione per l’”accertamento della consistenza delle proprietà immobiliari situate nel territorio comunale”, un’azione propedeutica all’adozione del nuovo Piano Regolatore Generale (PRG), uno strumento fondamentale per la pianificazione e l’amministrazione del territorio, che però non è mai stato oggetto di discussione durante l’attuale consiliatura.
Nonostante siano trascorsi oltre cinque anni dall’articolo del 15 aprile 2018, in cui l’allora assessore all’urbanistica delineava le linee guida del Piano Regolatore Generale, l’attuale amministrazione, in quattro anni e mezzo di mandato, non ha mai portato in Consiglio comunale la questione del nuovo PRG, se non per interventi puntuali riguardanti esigenze particolari.
Agostinelli, dopo quasi dieci anni in cui ha ricoperto il ruolo di assessore all’urbanistica prima e sindaco poi conservando la delega all’Urbanistica, tranne il periodo in cui il sindaco Quaresimale gli ritirò le deleghe, si ricorda del Piano Regolatore Generale dopo quasi cinque anni dalla presentazione delle Linee Guida, con il rischio di non tenere conto che nel frattempo il quadro di riferimento è notevolmente cambiato.
In questi anni si è verificata una pandemia, si è nel pieno di un’emergenza climatica con alluvioni e dissesti idrogeologici che anche di recente hanno colpito varie zone del territorio italiano. Ma è stato anche approvato il Piano per la Transizione Ecologica (PTE) che fornisce un quadro concettuale che accompagna il PNRR fissando l’obiettivo del consumo di suolo pari a zero entro il 2030 e si è registrato un calo della popolazione particolarmente accentuato nel comune di Campli che in questi ultimi anni ha perso circa mille abitanti.
Tutte queste situazioni consigliano un aggiornamento delle Linee Guida del 2018 che devono essere ridefinite a seguito di un confronto che dovrà vedere il coinvolgimento dell’attuale Consiglio comunale tenuto finora all’oscuro dei contenuti del nuovo PRG.
È anche doveroso considerare l’impatto che un ritardo così prolungato nella finalizzazione del PRG può avere sullo sviluppo equilibrato e sostenibile del nostro territorio. Ma da un’amministrazione in ritardo su tutto non ci si poteva certo aspettare che sarebbe riuscita a portare a termine un processo così cruciale, nonostante tutto il tempo trascorso.
A pochi mesi dalle elezioni, questo improvviso interesse per il PRG potrebbe essere interpretato da alcuni come una mossa politica mirata a influenzare l’opinione pubblica nel periodo preelettorale. Tuttavia, è nostro dovere richiamare l’attenzione sulla questione, evidenziando la necessità di un dialogo aperto e trasparente in merito al futuro urbanistico di Campli.
Il nostro gruppo “Ricostruiamo Campli” rimane vigile e critico di fronte a questo e ad altri sviluppi, assicurandosi che le azioni intraprese siano nel migliore interesse della comunità e non siano pensate come manovre preelettorali. Invitiamo quindi l’amministrazione a prendere in considerazione un approccio più inclusivo e collaborativo nella pianificazione del territorio, essenziale per la crescita armonica e sostenibile di Campli.