Pescara. Lo screening polmonare come strumento per combattere il “Big Killer”. Se n’è parlato a Spoltore nell’incontro organizzato con la Asl sulla prevenzione dei tumori polmonari, che ha affrontato il problema a partire dall’inquinamento atmosferico fino al fumo di sigaretta.
L’Italia è stata il primo grande paese europeo a introdurre una normativa per regolamentare il fumo in tutti i locali chiusi pubblici e privati, compresi i luoghi di lavoro e le strutture del settore dell’ospitalità. La legge Sirchia del 2003 che ha avuto un impatto significativo non solo sulla riduzione del consumo di tabacco, ma soprattutto sul cambiamento dell’atteggiamento culturale verso il fumo.
“E’ la dimostrazione” rileva Antonio De Filippis, Responsabile Ambulatorio Patologia Polmonare Oncologica U.O.C. Chirurgia Toracica “che con le leggi si può fare molto. Dopo anni di dubbi sull’opportunità di fare degli screening polmonari, il ministero ha previsto 2 milioni di euro per PET rivolte a fumatori ed ex fumatori – che abbiano smesso da meno di dieci anni – tra i 50 e i 75 anni”. Nel novembre 2021 un decreto del Ministero della Salute ha infatti costituito la Rete Italiana Screening Polmonare: è possibile iscriversi attraverso il sito www.programmarisp.it, anche se Pescara ha già raggiunto, prima in Italia tra le strutture individuate per entrare nella Rete, la quota obiettivo di 178 volontari. Ma è possibile prenotarsi per le future indagini. A tal proposito è stato creato nella Asl di Pescara un Percorso Diagnostico e Terapeutico (PDTA) dedicato specificatamente alla diagnosi e cura delle persone con sospetto tumore polmonare.
Se da un lato lo Stato combatte così il tumore polmonare, “dall’altro” ricorda Marco Casaccia, Direttore dell’Unità di Chirurgia Toracica, “il Ministero dell’Agricoltura ha siglato un accordo con la Philip Morris per 500 milioni di euro, investiti in Italia dalla multinazionale per produrre tabacco da usare negli IQOS”. Per anni cinema, tv e spettacolo hanno trasmesso l’immagine vincente e sicura di sé del fumatore: oggi questi modelli stanno scomparendo e c’è una maggiore consapevolezza sui danni provocati dal fumo. Ma si lavora per diffondere nuovi modelli come quelli legati alla sigaretta elettronica, venduta come un prodotto più salubre e meno pericoloso. Anche se i dati dicono altro: in particolare la sigaretta elettronica rallenta l’allontanamento dal fumo, aumenta i giovani che iniziano a fumare, ed è mediocre anche come mezzo intermedio per smettere, considerata la percentuale di recidive molto superiore rispetto a chi lascia direttamente il fumo abbandonando le sigarette”.
“È un problema prima di tutto culturale”, come ha evidenziato il sindaco Chiara Trulli raccontando un episodio vissuto il giorno prima con l’assessore alla protezione civile Stefano Burrani, su cittadini che bruciano rifiuti a 500 metri dalla loro abitazione, “ignari che lo smog viaggia a chilometri di distanza. Corridoi di vento possono mettere a rischio anche chi vive in campagna, magari per la presenza di amianto in un pollaio”.
“Questi incontri” ha aggiunto il consigliere delegato alla sanità Marzia Damiani “devono servire per avvicinare alla prevenzione”. Alla diagnosi di tumore polmonare, 7 persone su 10 sono già in uno stadio avanzato di patologia e quindi inoperabili. È dunque fondamentale sensibilizzare la popolazione ai metodi per una diagnosi precoce e soprattutto all’adozione di corretti stili di vita.