Colonnella. La polemica corre sui social prima e poi prende forma compiuta con un comunicato stampa del circolo del Pd di Colonnella. Il tema del contendere riguarda la rimozione delle bacheche di partiti politici e associazioni presenti sulla parete esterna del Comune.
La giunta comunale, infatti, ha deciso di rimuovere le bacheche inutilizzate e che “imbruttiscono la facciata del nostro Municipio. Ciò per ripulire adeguatamente i lati del fabbricato e decidere una eventuale nuova localizzazione. Chi ha titolarità di proprietà-possesso può decidere di rimuoverla in proprio od attendere la rimozione Comunale per poi richiederla”. Questo l’avviso del Comune che ha subito prodotto una reazione.
“La scusa è quella di ripulire il fabbricato”, si legge nella nota del Pd. “Tra queste bacheche ce n’è una in particolare, che da parecchio fastidio al sindaco, quella del PD locale che è sempre stato molto attento alle tematiche del territorio ed ha la grave colpa di collaborare con una parte della minoranza. Le bacheche furono poste sulla parete del comune alla fine degli anni ottanta, quindi quasi 45 anni fa, dall’amministrazione Crescenzi-Cichetti. Nessuno dei sindaci che si sono succeduti (di qualsiasi collocazione politica) hanno mai avuto nulla da ridire sull’uso che ne veniva fatto e sulla collocazione. Ben prima dell’avvento dei canali social le bacheche erano strumento di comunicazione con i cittadini molto efficace.
Casualmente la delibera arriva dopo l’incontro pubblico organizzato dai consiglieri di minoranza Fabio Di Felice e Paolo Forlì che ha messo in luce tutte le insufficienze dell’amministrazione, probabilmente ha sgangherato delicati equilibri interni.
Dopo l’incontro pubblico l’amministrazione ha messo in atto una serie di azioni inutili e insulse come la chiusura della palestra, la rimozione delle bacheche e chissà cos’altro dovremo attenderci. Qualcuno al numero 2 di Via Roma, confonde il verbo governare con quello di comandare e prova inutilmente a censurare la libera espressione dei partiti e delle associazioni. Di un fatto potranno essere certi, non fermeranno nessuno, anzi ingrosseranno le fila di chi prende coscienza dell’inadeguatezza di questi amministratori, che insieme cercheranno di mandarli a casa il primo possibile”.