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Abruzzo

Pnrr, Abruzzo perde il 44 per cento delle risorse

Dal Piano nazionale di ripresa e resilienza sono stati stralciati dal governo oltre 42mila progetti dal valore complessivo di 15,9 miliardi di euro. L’Abruzzo ha perso il 44 per cento delle risorse, pari a 511 milioni di euro: la provincia di Teramo 100 milioni, quella di Chieti 182, Pescara 109, L’Aquila 119, con una percentuale che in tutti e quattro i casi oltrepassa il 40 per cento del totale.

 

Tra i progetti definanziati ci sono la sperimentazione per l’idrogeno sulla tratta ferroviaria Sulmona L’Aquila Terni (300 milioni); la velocizzazione del collegamento ferroviario tra Roma e Pescara (620 milioni); lo sviluppo del sistema europeo del trasporto ferroviario ERTMS, 80 chilometri previsti in Abruzzo; investimenti infrastrutturali nell’ambito Zes; 62,9 milioni per i porti di Vasto, Ortona, le aree industriali di Saletti ad Atessa e Manoppello.

I dati sono emersi nel corso dell’incontro organizzato a Ortona, al Polo Eden, dal Partito Democratico “PNRR, attuazione e opportunità per il nostro territorio”, organizzato come ha detto il segretario del Pd di Ortona Franco Musa per “analizzare gli effetti del PNRR sul territorio”. Il senatore Michele Fina, tesoriere nazionale del Pd, ha sottolineato: “E’ stato il governo perdendo tempo a generare molte delle condizioni che oggi ci costringono ad una revisione del piano, e l’Abruzzo come emerge dai dati è particolarmente colpito. La previsione di crescita iniziale non era poi basata solo sugli investimenti ma anche dovuta alle riforme cui vengono vincolate le tranche di pagamento. Snellimento, sburocratizzazione, riforma del fisco, della giustizia, erano solo alcuni degli impegni presi. Leggi di bilancio regressive e politiche demagogiche hanno bloccato questo processo, mettendoci oggi in grande difficoltà”.

Per il senatore Alessandro Alfieri, responsabile nazionale PNRR del Pd, “il governo Meloni ha dimostrato ancora una volta di non capire quanto siano strategici i Comuni nell’attuazione del PNRR. Tagliare una mole tale di fondi PNRR ai comuni oggi significa meno progetti di rigenerazione urbana, meno interventi per mitigare il dissesto idrogeologico e meno servizi ai cittadini. Tutto questo in un momento storico dove l’economia arranca e l’inflazione galoppa. Una politica di tagli fatta per coprire la fallimentare gestione Meloni-Fitto. Noi pensiamo che ai Comuni devono essere garantiti i finanziamenti perché hanno dimostrato fin qui di essere capaci di mettere a terra e realizzare i progetti. Aspettiamo urgentemente delle risposte dal governo”.

Per Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza della Regione per il Patto per l’Abruzzo, “i recenti tagli del governo su scuola e sanità introducono il tema di una criticità nella programmazione, una necessità che spetta anche alla Regione tutelare attraverso l’interlocuzione con l’esecutivo nazionale, e che non può che riguardare il PNRR. Stiamo finanziando la spesa ordinaria senza prevedere dei livelli di spesa corrente adeguati a gestire le strutture. Banalmente rischiamo di avere scatole vuote. Ospedali senza medici, scuole senza insegnanti, un’occasione di rilancio fondamentale per l’Abruzzo che rischiamo di non cogliere”.

Carmen Ranalli, delegata al PNRR del Pd Abruzzo, ha ricordato che “la parità di genere rappresenta una delle 3 priorità trasversali del PNRR in termini di inclusione sociale, unitamente all’occupazione giovanile e al Mezzogiorno, ma occorre tenere conto della limitatezza dei fondi dedicati e del reale stato di attuazione. È essenziale quindi domandarsi cosa resta da fare nel breve, nel medio e nel lungo periodo, nelle more del completamento degli strumenti attuativi e della fase esecutiva per ottimizzare gli effetti”.

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